lunedì 8 agosto 2022

Elly ripensaci... La mia lettera a Elly Schlein

Cara Elly, 

Ti scrivo questa lettera in seguito alla notizia, non ancora confermata, della tua candidatura alle prossime elezioni nella lista del Partito Democratico. Ti scrivo indossando tutte le mie casacche, ovvero: quella di osservatore, quella di amministratore locale, nonché quella di sostenitore di Emilia-Romagna Coraggiosa. 

Non è un mistero la mia opinione negativa sulla strategia che Enrico Letta ha scelto di adottare nella costruzione di una coalizione disgregata, difficile da comprendere e unita solo dall'antimelonismo. Sono sempre più convinto che questa tattica pigliatutto rafforzi la destra favorendo la narrazione del tutti contro di noi. E oggettivamente è così: una coalizione che va da Sinistra Italiana a Calenda, passando per Di Maio, ha pochissimo in comune se non fermare la Destra. 

La politica tuttavia non si può ridurre a costruzione di argini all'interno dei quali nuota un nulla cosmico che poco si concilia con il voto d'opinione che gli elettori esprimeranno il 25 settembre. 
Pierluigi Bersani sostiene che in politica la somma non faccia risultato. La semplice sommatoria di percentuali elettorali, senza un progetto chiaro, non porta mai bene. E la coalizione di Centrosinistra costruita da Letta mette in pratica unicamente un calcolo spasmodico di percentuali senza disegnare un'Italia del futuro da presentare agli elettori. Del resto come farlo se raccatti pezzi da tutte le parti senza seguire un metodo politico. 

Da osservatore penso che conquistarsi un diritto di tribuna in questo Centrosinistra sia del tutto inutile; sia perchè la prospettiva di governo è pressoché nulla, sia perchè non sarà possibile portare nulla di politico salvo la disgregazione generale. Allora la domanda che mi pongo e ti pongo è: vale davvero la pena lasciare un ruolo importante in un'amministrazione territoriale per andare a dire dei no alle azioni di un probabile governo di Centrodestra?
La risposta che, forse un po' presuntuosamente, mi do è: no. 

E qui indosso la casacca da amministratore locale. La retorica che spesso sentiamo dice che siamo le persone che maggiormente incidono sulla vita delle persone. È vero: dai comuni e dalle Regioni partono politiche che possono davvero fare la differenza per la vita quotidiana delle persone, molto più di un voto contrario in Parlamento. E mi permetto di segnalarti che le deleghe che amministri per la nostra Regione non sono deleghe amministrabili da chiunque
Non sono un fan del personalismo in politica, anzi: penso che abbia fatto danni enormi; tuttavia è innegabile come le idee camminino sulle gambe delle persone che le attuano con il loro carattere e la sensibilità che le contraddistingue.

Proprio per questo penso che interrompere il tuo lavoro in Regione sarebbe un errore. Te lo scrivo perchè lo penso davvero altrimenti ti risparmierei questa critica. Lo penso soprattutto perchè ascolto l'entusiasmo del terzo settore nell'averti come riferimento politico. Perchè hanno capito molto bene come i tuoi interventi non sono esercizi di retorica ma un elenco di necessità alle quali cercherai di dare risposta. Fare politica è questo: non è fermare la Meloni per poi stare in tribuna ad assistere alla magnificenza esaltata di Mario Draghi. Perchè questa è la più rosea prospettiva che la nostra lungimirante Sinistra ha immaginato. Daje a ride' si dice a Roma. 

Veniamo ora all'ultimo punto della mia lettera. Quello per cui indosso la casacca che in questo momento fa più male indossare. Nel gennaio 2020 Emilia-Romagna Coraggiosa è stata la luce in mezzo al grigiore di Stefano Bonaccini; è stato il progetto politico che ha dato speranza a migliaia di persone le quali, è inutile che ci nascondiamo dietro ad un dito, hanno creduto in te scrivendo il tuo nome sulla scheda. 
E questo non è secondario. Ci lamentiamo sempre che alle politiche non possiamo esprimere una preferenza e poi non le diamo il giusto valore dove gli elettori la hanno espressa?
Mi ricordo molto bene quell'inverno: un freddo esagerato che però non ha fermato, me e tantissimi altri, dal scendere in strada ed a promuovere Coraggiosa chiedendo di scrivere Schlein.

Non voglio fare il melodrammatico ma non ti posso negare che, se dovessi confermare la tua candidatura, la delusione sarebbe molto forte. Vedrei una politica che stimo andare contro ad un pilastro etico-morale in cui credo fortemente: gli incarichi si portano a termine, sempre perchè questo sarà il miglior biglietto da visita per futuri incarichi ai quali è bello aspirare con passione. 

Non posso fare a meno di dirti che da oggi al 20 agosto tutte le mattine aprirò i giornali nella speranza di vedere un tuo dito medio alzato. Sarebbe acqua per la mia passione politica in questo momento in mezzo al deserto.

Con stima e speranza
Federico Feliziani