venerdì 14 febbraio 2020

Il bimbo minchia che mette in pericolo il governo

Matteo Renzi (foto di repertorio)
Quando un bimbo minchia decide di portarsi via il pallone la partita è finita. I bimbi minchia professionisti lo fanno con strategia, i dilettanti in preda al proprio egoismo e narcisismo lo fanno infangandosi fino ai capelli. Nella politica italiana abbiamo un bimbo minchia del secondo tipo. Spesso ci confondiano con il suo omonimo quando in realtà il vero bimbo minchia, quello da dizionario, è solo uno.

Io chiedo scusa a quanti ammirano questo elemento ma quanto sta accadendo nella maggioranza di governo non ha una spiegazione razionale se non quella della smania di un bimbo minchia.
Solitamente quando analizzo una situazione politica mi chiedo quale sia il motivo politico di una determinata azione. Il problema è che in questo caso non esiste. Oppure sono io a non vederlo. Vedo piuttosto un motivo personale di un leader che non è capace di stare in seconda fila. Lui si dice “responsabile” ma il suo ego metropolitano non ci sta a fare l’alleato con un ruolo di coprotagonista. Uno che affitta un teatro di Cinecittà per l’assemblea del proprio partito, tutto può fare tranne che stare in seconda fila.

Prende quindi la riforma della prescrizione come pretesto per rubare il pallone. Un bimbo minchia di Serie A nella stessa condizione non l’avrebbe mai fatto perché saprebbe perfettamente di essere difronte a un boomerang che se lanciasse gli ritornerebbe indietro come accade a Leonardo Piraccioni ne “Il Ciclone”. Siccome però nel nostro caso il bimbo minchia è di Serie C1 il boomerang lo affascina e si sta preparando a lanciarlo dal suo seggio senatoriale di Scandicci.

E lo riceverà in fronte. Il governo Conte due è verosimilmente l’ultimo esecutivo in questa legislatura. Il Presidente della Repubblica ha fatto trapelare come, in caso di caduta del governo giallo-rosso, scioglierebbe le Camere.
Il bimbo minchia, da vero bimbo minchia, si è appena costruito un gioco nuovo. Personalissimo e nel quale è il capo indiscusso. Un bimbo minchia di Serie A sarebbe consapevole che in caso di voto anticipato non avrebbe consolidato abbastanza il giochino per avere, nel nuovo Parlamento, se non più eguale potere.

Ecco il gigantesco boomerang del quale non si sta curando il nostro bimbo minchia mettendo, non solo in pericolo l’unico governo che potrebbe avere l’effetto di logoramento di Matteo Salvni, ma anche facendo un danno a sé stesso buttando nel cestino un potere con cui potrebbe raggiungere obiettivi.

Non mi è mai piaciuto fare previsioni. La politica odierna può cambiare da un momento all’altro. L’impressione è tuttavia quella che si sia superata già la linea di sicurezza oltre la quale da un oggetto circoscritto si passa a polemizzare su temi generali. Da questo punto è molto più difficile tornare indietro e non sembra neppure esserci l’intenzione.

Così chi si è nominato avversario numero uno di Matteo Salvini gli sta impacchettando un regalo meraviglioso. Proprio da vero bimbo minchia. 
 

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