lunedì 18 giugno 2018

Un governo di destra senza opposizione

Immagine di repertorio
Se le critiche al governo “paglierino” fino a due settimane fa erano infondate, gli atti assunti negli ultimi giorni forniscono elementi per iniziare a giudicare un governo che assomiglia a un piatto non ben amalgamato. Di “paglierino” abbiamo visto poco: quello che è evidente è la dominanza culturale e politica della Lega sui Cinque Stelle.

Quanto auspicavo non avvenisse sta di fatto accadendo. Matteo Salvini non ha indossato gli abiti del Ministro degli Interni, è il leader della Lega nel paese dei balocchi per un leghista. Cosa c’è di meglio per un leghista di avere il ministero più importante per il Paese? Niente; neanche il dicastero per le autonomie sazierebbe i loro desideri oscurantisti, razzisti e vigliacchi. 
La questione migrazione è complicata, senza soluzione e bisognosa di un atteggiamento non propagandistico. Matteo Salvini, a cui piace tanto fare il duro con i deboli, non ha perso un minuto per mandare un messaggio chiaro al suo elettorato bloccando la nave Aquarius con 629 persone in mezzo al Mediterraneo. L’importante è sbancare ai ballottaggi di Domenica. Un atto barbaro che usa la pelle viva delle persone per propri fini elettorali. Un atto politico che ha segnato indelebilmente la direzione e il colore del Governo Conte; lui c’aveva provato a fare un discorso post ideologico, la realtà è un’altra e dà tutta l’impressione di una realtà di destra. 

Non sazio Salvini ha speculato anche sulla morte di Jefferson Garcia Tomala, il ragazzo ecuadoriano ucciso con un colpo di pistola dalla polizia durante un TSO nel genovese. Figuriamoci se per un momento poteva tacere e pensare. Sia mai: Salvini ha sentito subito l’esigenza di dare solidarietà agli agenti coinvolti.  E’ facile immaginare come il Ministro dell’Interno non si sia fatto raccontare i fatti proponendo immediatamente un dualismo fra buoni e cattivi. Jefferson Garcia si trovava in un momento fragile, non so quanto Salvini conosca la psicologia ma quel ragazzo di 21 anni, non era un pericoloso criminale; era una persona in escandescenza. Invece di tranquillizzarlo l’hanno spento per sempre.
E’ indispensabile non generalizzare, non fare di tutta l’erba un fascio ma difendere a prescindere le forze dell’ordine non va a loro vantaggio. Se il Ministro Salvini pensa di essere solidale con la polizia si sbaglia. In questo Paese c’è un disperato bisogno di un serio controllo sulle forze dell’ordine smettendo di buttare sotto il tappeto il marcio, lo stantio, l’inerzia. 

Leggendo il contratto di governo sembrava che dovesse arrivare un altro approccio; i fatti mostrano il contrario: mostrano come si rischi un altro Federico, un altro Stefano, se la politica del Ministero dell’Interno è quella utilizzata per Jefferson Garcia Tomala. Anzi, c’è già stato.
Un approccio che se ne infischia delle persone, dei loro diritti, dividendo il mondo in buoni e cattivi e mettendo le forze dell’ordine sempre e comunque nella prima categoria. 

Mi piacerebbe potermi fermare qui, quando l’aberrazione è già troppa. Invece il nuovo Ministro degli interni se la prende pure con Regeni preferendo molto di più mantenere un ottimo rapporto con l’Egitto. Subito è arrivata la prova dell’ostilità nei confronti di Giulio Regeni: in un comizio elettorale di Salvini alcuni manifestanti sono stati identificati per aver srotolato uno striscione con il nome di Giulio. 

L’ignoranza, l’intollerabile fascismo di Matteo Salvini è un fatto. Che Giuseppe Conte sia stato rinchiuso nello sgabuzzino delle scope di Palazzo Chigi è un altro fatto. In tutto ciò c’è però un’assenza intollerabile: quella dell’opposizione. Siamo fra l’aterego della Corte dei Conti, e Forza Italia che si trova nella posizione del cerchiobottista il cui interesse primario è non rompere con Matteo Salvini per non fare la fine che farà presto il PD. 

Con il massimo rispetto degli impastati dal sonno, altrimenti mi accusano di essere contro il PD mentre invece sono molto rispettoso del sonno altrui; vorrei tuttavia capire con quale tipo di sveglia l’opposizione preferisca svegliarsi. La questione dell’immigrazione e delle accuse alle ONG l’ha svegliata salvo poi spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte. La violazione dei diritti umani non era considerata neanche prima - vedi il ddl Tortura - che non pretendo li svegli. Che cosa vi serve per svegliarvi? Ditelo così ci organizziamo prima che ci smontino tutti i diritti, uno ad uno.

Nulla è perduto però: una voce calda e rassicurante si è levata dai banchi del Senato mostrando che un’opposizione culturale e sociale è possibile anche con i partiti nello stato gassoso. La voce è quella della Senatrice Liliana Segre: per quel che mi riguarda l’unica saggia e altissima opposizione a questo governo di destra. 

sabato 2 giugno 2018

Il governo "paglierino" e i cambiamenti nella politica italiana

Immagine del Governo di Giuseppe Conte
Dopo innovative trattative e strappi istituzionali inauditi che hanno fatto presupporre l’inizio di una crisi istituzionale, è nato il governo “paglierino” frutto dell’accordo fra Lega e Movimento Cinque Stelle. Un accordo che, cominciando dalla sua diversa denominazione, pone molti interrogativi e molte curiosità.

Lasciando da parte i giudizi politici per i quali ci sarà tempo, sul piano analitico questo governo color pagliuzza offre molti spunti. Ad esempio la formazione estremamente mediatica. Mentre accadevano i fatti, forse, non si è prestata attenzione a questa caratteristica grazie alla quale abbiamo potuto seguire passo passo, minuto per minuto, la formazione del governo con i retroscena in campo. 
La trattativa su Paolo Savona al Ministero dell’Economia, miccia del pasticcio istituzionale, è avvenuta a favore di telecamera. La spettacolarizzazione delle prassi è sicuramente un fattore nuovo che in qualche modo ammicca al concetto estremizzato di trasparenza democratica portato dal Movimento Cinque Stelle. 
Fattore che potrebbe aver indotto l’acquolina nei cittadini tanto da pretendere la stessa rappresentazione per tutta la durata del Governo Conte.

Sempre seguendo il filo della comunicazione rubo un concetto espresso recentemente da Carlo Freccero. Siamo così sicuri che in questi tre mesi si sia perso tempo? O è stato un grande momento pedagogico per cittadini e elettori? Mentre facevamo le pulci a tutto ciò che accadeva, sottolineando anche l’inadeguatezza degli attori politici, si è mostrato come operano le istituzioni, si è di fatto partecipato alla stesura di un programma politico, si è assistito all'influenza dei mercati: tutti elementi che, al di là del giudizio personale, ci hanno arricchito di conoscenze, di opinioni, di ragionamenti per il futuro. Forse questi tre mesi proprio invano non sono passati. E forse per la cultura politica dei cittadini sono stati perfino utili. 

Però il discrimine si potrebbe avere adesso. Cosa può succedere se l’attività dei ministri si mediatizza? Un conto è quando si tratta della comunicazione, ovviamente finalizzata al consenso, dei leader politici; un conto è quando questi leader assumono posizioni di governo e, istituzionalmente parlando, dovrebbero rivolgersi a tutti i cittadini. Di questo possibile elemento ne abbiamo avuto una prova poco prima della dichiarazione con la quale, il Presidente del Consiglio Conte, ha annunciato la squadra di governo. Matteo Salvini, mentre stava per diventare Ministro degli interni, ha postato su Facebook un video ritraente una scena dai contorni disagiati che coinvolgeva potenzialmente una persona migrante con il commento “A casa”: chiaramente un messaggio diretto ai suoi elettori in un momento di campagna elettorale. 

Matteo Salvini andrà a ricoprire un ruolo delicato, estremamente sensibile; un incarico che ha a che fare con qualsiasi persona transiti in Italia. Si è preso, probabilmente proprio per questo, un ministero dal quale è possibile mettere in campo operazioni di propaganda finissima se chi lo dirige non riconosce il proprio ruolo collettivo. Da qui un’altra domanda: riuscirà Salvini a uscire dal ruolo di leader disintossicandosi dalla droga della propaganda costante? Nelle prossime settimane si voterà in molti comuni: come agirà il Governo guidato dai due leader del momento?

Un altro aspetto che dovrà necessariamente pervadere la politica, maggioranza e opposizione, è lo stato in cui si trova l’Unione Europea. Il governo “paglierino” nasce soprattutto su un contrasto alla logica finanziaria dell’Unione Europea; si pensi alla figura di Paolo Savona, non cassata ma spostata in un dipartimento assai simbolico per la politica dell’esecutivo Conte. L’hanno catapultato dal Ministero dell’Economia facendolo planare sul dipartimento per gli affari europei come a evidenziare che l’irritazione nei confronti dell’Europa non cambia. 
Aspetto, quello dell’euroscetticismo, di cui l’opposizione dovrà tenere conto per sopravvivere e per costruire un’alternativa per il futuro. Il conflitto con l’Unione è talmente radicato nell’opinione pubblica da costituire un tema da affrontare non derubricandolo come populismo. Chi farà l’ultras dell’Unione Europea così com’è, rischia di avere una vita politica molto breve.

E’ troppo presto per dire se il cambiamento si vedrà nelle politiche attive, sicuramente però il governo “paglierino” ha già cambiato stile e temi della politica italiana.