domenica 27 maggio 2018

Scivolare su una buccia di Savona

Immagine del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella



Dopo aver messo in atto un’ottima strategia per risolvere lo stallo politico, Mattarella è letteralmente scivolato sul nome di Savona.

Sembrava tutto fatto: programma pronto, lista dei ministri stilata; Mattarella però ha detto no ritenendo che Paolo Savona, nome indicato per il Ministero dell’Economia con un curriculum di tutto punto, non avrebbe dato garanzie rispetto all’Unione Europea. Un giudizio politico che il Presidente della Repubblica ha ritenuto di dare assumendosi la responsabilità di fare fallire il tentativo di governo giallo-verde sostenuto da una maggioranza parlamentare. Si apre oggi un momento politico denso e pericoloso in cui si prevede il risultato delle prossime elezioni politiche sempre più vicine. Chi non sarebbe dovuto rimanere con il cerino in mano c’è rimasto regalando a Salvini il tema principale della sua prossima campagna elettorale.

E’ chiaro come si sia aperta una stagione pesante, che vede già un epilogo definito nel quale vedremo il Movimento Cinque Stelle e la Lega scagliarsi contro l’Europa e le sue istituzioni. Qualunque governo metterà in piedi Mattarella per accompagnarci alle elezioni sarà percepito come ostile al volere popolare e per questo punito severamente dagli elettori. Si rimanda un tema che comunque sarà da affrontare in un futuro non molto lontano.

Se i numeri attuali permettono di utilizzare alibi da parte del Presidente della Repubblica, quelli che verranno potrebbero essere talmente forti da proporre Paolo Savona come Presidente del Consiglio. Allora sarà impossibile trovare pretesti per creare un governo docile e amante dei vincoli europei. A un certo punto il segnale dal popolo sarà talmente forte da non poterlo più ignorare.

In tutto ciò la Sinistra può tranquillamente organizzare giornate di pesca e grigliate al lago. Allo stato attuale nessuna forza della Sinistra tradizionale può pensare di competere alle prossime elezioni che, anche per questo, vedranno dibattere due poli con idee forti e di rottura: il centrodestra e il Movimento Cinque Stelle. Oggi abbiamo sepolto i centrismi di sinistra e di destra: il non ascolto dell’elettorato non può che produrre l’accelerazione del consenso per quelle forze che promettono una politica diversa.

Mi stavo preparando ad analizzare il sonno profondo dell’opposizione del governo di Giuseppe Conte. L’elemento interessante ora non è più la morte lenta del Partito Democratico, l’elemento dirimente sarà osservare in che modo l’elettorato risponderà all’azione del Presidente della Repubblica. Sarà interessante capire se i cittadini accetteranno di essere maltrattati da Matteo Richetti, che ha affermato come gli elettori si siano sbagliati a non votare PD, o se alimenteranno il consenso di quelle forze politiche che volevano Paolo Savona come Ministro dell’economia. 
 

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