Finalmente il 4 Marzo è arrivato. Domenica, in compagnia della carta d’identità e della tessera elettorale, andremo a scegliere i nostri rappresentanti nel prossimo Parlamento.
I termini che ho utilizzato non sono casuali: troppi commentatori continuano a ripetere il messaggio sbagliato e fuorviante secondo cui il 4 Marzo si entrerebbe in cabina per scegliere il prossimo governo. Questo è assolutamente falso, mi rivolgo soprattutto ai neo diciottenni che voteranno per la prima volta. E’ sbagliato per due motivi: il primo lo si trova nel testo costituzionale il quale afferma come l’Italia sia una democrazia parlamentare quindi, le cosiddette “elezioni politiche”, servono ad eleggere i componenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Il secondo motivo si trova nel sistema elettorale. Piccola parentesi per i diciottenni ai quali dedico questo articolo perché Domenica compieranno un gesto per nulla scontato e per il quale donne e uomini hanno dato la vita. Da un po’ di tempo a questa parte alcuni esponenti politici si stanno impegnando a far passare la discussione sul sistema elettorale come qualcosa di terribilmente noioso. Nulla di più sbagliato. Il sistema elettorale è il meccanismo che trasforma la croce, che tracciamo sulla scheda elettorale, in seggio parlamentare. Quindi, conoscere il sistema di trasformazione dei nostri voti, è importante per esercitare a pieno il diritto di voto.
Il secondo motivo per cui non sceglieremo il governo, fermo restando il principio costituzionale, attiene al Rosatellum: il nuovo sistema con cui si assegneranno i posti in Parlamento. Il Rosatellum è sostanzialmente un sistema proporzionale con una piccola parte maggioritaria. Ciò significa che non vincerà chi ha un voto in più, ma le forze politiche conquisteranno posti nelle due assemblee quanti sono i voti che riceveranno. Sarà pertanto il Parlamento, visti i numeri di seggi di ciascuna forza politica, a formare una maggioranza in grado di sostenere un governo.
Qual’è quella parte maggioritaria di cui ho parlato? E’ la parte che servirà per assegnare un terzo dei seggi di Camera e Senato. Il vincitore di questa fetta sarà chi prenderà un voto in più all’interno del collegio (territorio) nel quale è candidato.
Portiamo la teoria alla pratica:
I diciottenni riceveranno solo una scheda e voteranno soltanto per la Camera dei Deputati. La scheda sarà composta da una serie di rettangoli di due tipi: uno con all’interno un nome, che equivale al candidato in quel territorio, sotto al quale ci sarà un altro tipo di rettangolo contenente tutte le liste (i partiti) che sostengono quel candidato in quel territorio. L’insieme di questi partiti è definito coalizione. In questo caso, tracciando la croce sul nome in alto, oltre a votare quel candidato il voto sarà esteso anche a tutte le liste ad esso collegato. Si può altresì tracciare la croce su un partito all’interno della coalizione: in tal caso il voto sarà attribuito a quella lista di candidati e al candidato il cui nome è presente all’interno del rettangolo in alto. Troverete anche candidati uninominali ( così si definiscono i nomi che troverete al di sopra dell’elenco dei simboli di partito) sostenuti da un unica lista. In tal caso vale lo stesso ragionamento: croce sul nome del candidato uninominale fa esprimere il voto anche per la lista ad esso collegata in quanto unica.
I diciottenni riceveranno solo una scheda e voteranno soltanto per la Camera dei Deputati. La scheda sarà composta da una serie di rettangoli di due tipi: uno con all’interno un nome, che equivale al candidato in quel territorio, sotto al quale ci sarà un altro tipo di rettangolo contenente tutte le liste (i partiti) che sostengono quel candidato in quel territorio. L’insieme di questi partiti è definito coalizione. In questo caso, tracciando la croce sul nome in alto, oltre a votare quel candidato il voto sarà esteso anche a tutte le liste ad esso collegato. Si può altresì tracciare la croce su un partito all’interno della coalizione: in tal caso il voto sarà attribuito a quella lista di candidati e al candidato il cui nome è presente all’interno del rettangolo in alto. Troverete anche candidati uninominali ( così si definiscono i nomi che troverete al di sopra dell’elenco dei simboli di partito) sostenuti da un unica lista. In tal caso vale lo stesso ragionamento: croce sul nome del candidato uninominale fa esprimere il voto anche per la lista ad esso collegata in quanto unica.
Il mio consiglio tuttavia, per non fare confusione, è di tracciare la croce sul simbolo del partito che avete intenzione di votare. Sia all’interno delle coalizioni, sia per le liste uniche, il voto sarà esteso al candidato uninominale.
Attenzione:
Non è previsto il voto disgiunto pena l’annullamento della scheda. Questo significa che non potremo votare un candidato al collegio uninominale e una lista collegata a un altro candidato all’uninominale.
L’elenco di nomi a fianco ai simboli:
Il Rosatellum prevede che ogni partito indichi sulla scheda la lista, da 2 a 5 nomi, dei candidati nel territorio. Si tratta di un elenco inutile con cui non potremo interagire in alcun modo se non a titolo informativo. Infatti non è previsto il voto di preferenza.
E’ un po’ come partecipare a una cena a menù fisso. Sul tavolo troviamo il menù ma non possiamo scegliere quale dei piatti mangiare, ce li porteranno tutti e nell’ordine indicato.
La balla del voto utile:
Sentirete l’appello al voto utile dai partiti più grossi. In questo sistema elettorale il voto utile non esiste. La logica secondo cui votare forze politiche deboli sarebbe inutile e controproducente è assolutamente falsa. Se la vostra preferenza ricadrà su un partito potenzialmente sfavorito contribuirete a rafforzare la possibilità che conquisti seggi in Parlamento.
L’effetto Bonino:
Per lo schema del Rosatellum, all’interno delle coalizioni potrebbe scattare quello che definisco come “effetto Bonino”.
Partiamo dalle regole generali e introduciamo il concetto di soglia di sbarramento.
La soglia di sbarramento è quella quantità di voti necessari a una forza politica candidata per eleggere persone in Parlamento. Il Rosatellum prevede due soglie: il 3% per i partiti che si presentano da soli, e il 10% per le coalizioni. Questo significa che una coalizione, per eleggere i propri candidati, deve ricevere almeno il 10% dei voti. All’interno della coalizione che raggiunga il 10% si eleggeranno i candidati delle liste che avranno conseguito il 3% dei voti. Se una di queste liste non raggiungesse il 3% ma si attestasse sopra l’1%, i voti conquistati da questa lista sarebbero trasferiti al partito più forte del gruppo.
Questa dinamica potrebbe accadere alla lista di Emma Bonino, candidata in coalizione con il Partito Democratico solo per non dover raccogliere le firme necessarie. Se la lista “+ Europa con Emma Bonino” dovesse conquistare una percentuale di voti superiore all’1 ma inferiore al 3, il suo pacchetto di voti sarebbe trasferito al Partito Democratico che, potenzialmente, sarà la forza maggioritaria all’interno della coalizione del Centrosinistra.
Occorre segnalare come purtroppo, chi voterà per la prima volta, non potrà provare l’emozione di inserire la propria scheda nell’urna. La nuova legge elettorale introduce un meccanismo antifrode. Una volta votato si dovrà consegnare la scheda al presidente di seggio che staccherà un tagliando per verificare l’autenticità della scheda.
In conclusione mi rivolgo ai neo diciottenni a cui regalo questo articolo nella speranza che possa essere utile a esercitare per la prima volta il diritto di voto. Solfitante questi contenuti finiscono con un invito a votare pie qualcuno. Come a dire: ti ho spiegato come funziona, adesso votami. Non è il mio obbiettivo: se vorrete, scorrendo il blog, troverete articoli politici che descrivono la mia scelta elettorale. L’invito che vi faccio è un altro: votate. Non importa per chi, ma votate. Chi non partecipa non manda nessun tipo di segnale come contrariamente si pensa. Non esprime la propria opinione lasciando decidere agli altri qualcosa che invece lo riguarda da vicino molto più di quanto possa credere. Quindi votate.
Buon voto a tutti.
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