Mentre il dibattito sull’importanza della Memoria sembra non arrivare a una fine, in questo Paese succedono cose strane. Mentre una certa parte, riconducibile all’estrema destra, va sostenendo come non serva più fare memoria perché “tanto, ormai” sono fatti passati, in uno stadio si utilizza l’immagine di Anna Frank per “schernire” la squadra avversaria. Mentre quello che si rappresenta come il maggior partito del Centrosinistra, nelle sue più alte sfere, sembra aver perso la sensibilità verso l’antifascismo, una forza di “estrema destra” indice una manifestazione per celebrare l’anniversario della marcia su Roma.
C’è qualcosa che non va. A fronte del tentativo della Destra di sdoganare, di banalizzare una certa storia, i neofascismi sguazzano tessendo reti sociali, culturali riproponendo retaggi illegittimi per la nostra Costituzione. Faccio fatica a interpretare lo scempio visto allo stadio Olimpico e la manifestazione di Forza Nuova come slegati. O meglio, non può essere stabilito un legame diretto, tuttavia è presente una relazione contestuale. Il contesto nel quale viviamo permette questi episodi senza una vera reazione. Per reazione non intendo le dichiarazioni, pur con una significativa importanza, delle forze politiche; bensì una reazione che porti a un’attuazione delle norme presenti nel nostro ordinamento contro la riproposizione di idee fasciste.
Bisognerebbe ad esempio iniziare a usare la lingua italiana in modo appropriato. Si continuano a identificare come “estrema destra”, con un’accezione costituzionale, soggetti che platealmente inneggiano a simboli, a retaggi culturali e semantici fascisti. Intitolare “Marcia su Roma” una manifestazione penso non lasci margini di dubbio su quale sia la matrice della forza promotrice. E non basta il no della prefettura, serve un no politico. Trovo impressionante come un parlamentare della Repubblica possa firmare la petizione, lanciata dal leader di Forza Nuova, in protesta con il diniego della piazza da parte del Prefetto. E’ questo il contesto nel quale stanno nuotando i neofascismi e, forse, dovremmo fare qualcosa che vada oltre l’indignazione quotidiana, pur necessaria. I vandalismi nei confronti di monumenti alla Memoria nelle città sono semplici atti vandalici o vanno letti in un contesto più ampio? A mio parere la seconda: vanno interpretati insieme ai fatti dell’Olimpico e alla manifestazione di Forza Nuova. Altrimenti il sistema di legittimazione innescato dalla Destra diventa dominante.
“Fare Memoria per interpretare il presente e migliorare il futuro”, frase che mi capita di pronunciare in occasioni pubbliche, significa questo: utilizziamo gli strumenti che abbiamo per capire cosa sta succedendo e provare ad arginarlo. Le immagini orribili della tifoseria laziale, Forza Nuova che celebra la marcia su Roma sono tutti pezzi dello stesso mosaico. Il neofascismo è una realtà attuale, infiltrata, mimetizzata nelle più diverse forme e formazioni, alla quale dobbiamo porre un fermo.
Un fermo secco e intransigente per la cura che dobbiamo alla democrazia, alla pace, ala libertà che ci è stata consegnata con il sacrificio della vita.
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