giovedì 21 settembre 2017

Il Primo Ottobre corro con Stefano


Manca poco al terzo Memorial Stefano Cucchi. Si partirà il Primo Ottobre alle 10.00 al Parco degli Acquedotti a Roma per correre con Stefano. Una grande manifestazione per tenere viva la memoria di Stefano e di tutte le tante altre morti di Stato.
Credo che la giusta definizione sia questa: morti di Stato. Persone che hanno perso la vita mentre si trovavano nelle mani delle istituzioni; le stesse istituzioni che dovrebbero essere garanti della giustizia e dei diritti.

Mentre assistiamo all’adoperarsi di una parte trasversalmente cospicua della politica per nascondere sotto il tappeto queste macchie indelebili sulla reputazione dello Stato, è indispensabile che la cittadinanza mantenga accesa la memoria, il ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita per l’aberrante aggressione da parte di pezzi dello Stato. Ha un’essenziale importanza la continua richiesta di giustizia. Questa manifestazione lo fa. Ciò non significa colpevolizzare un intero Paese, intendiamoci bene; è semmai l’esatto contrario: chiedere che si accusino e si allontanino quei soggetti con responsabilità nei fatti indegni accaduti per mano di uomini in divisa. Arrivare a questo, condannare e allontanare sistematicamente chi commette atti di violenza indossando una divisa, è l’unico modo che lo Stato ha perché si riacquisti fiducia nelle forze dell’ordine. Non c’è un altro modo. 
Mi duole costatare che dall’attuale politica, la stessa che ha approvato una legge sul reato di tortura inutile e inetta, non ci si possa aspettare nulla di buono. Siamo difronte a gigantesche propagande sulle speranze delle persone per poi assecondare i più forti, i potenti, i forzuti. 

Mi si perdoni l’insistenza ma credo che questo sia un tema serio, da affrontare immediatamente con lo sguardo rivolto verso i deboli, verso le vittime e non strizzando l’occhio ai carnefici. Sarebbe ora di mettere il naso dentro al sistema penitenziario, ai corpi di polizia e alle loro troppo frequenti stortura. Sarebbe ora di cambiare l’idea secondo cui, chi pretende il rispetto della dignità umana, è contro le forze dell’ordine; se si pensa questo forse un problema c’è; se si pensa che una vera legge sul reato di tortura possa danneggiare il lavoro degli agenti, mi permetto di evidenziare l’enorme problema che abbiamo; il quale, piaccia o no, si trova per forza nelle mani della politica. 
Si tratta di iniziare un processo di cambiamento culturale essenziale che rafforzi l’idea di essere umano sotto tutti gli status che può assumere lungo la vita. Si tratta di scrivere un disegno di legge degno, completo e rivoluzionario che parta dai casi purtroppo presenti in Italia. Senza giri di parole, senza locuzioni interpretabili; introducendo dispositivi di controllo e di deterrenza. 

Per questi motivi, per il ricordo di Stefano, Federico, Giuseppe e dei tanti altri, il Primo Ottobre sarò a Roma per correre con Stefano, per una vera giustizia. Per una legge sulla tortura scritta bene ed efficace; per il rispetto dei diritti umani sempre e comunque; per dire che è giunta l’ora di metterci il naso, metterci le mani schierandosi nettamente con le vittime, con i cittadini travolti da esperienze inaccettabili da uno Stato che ama definirsi civile.

Il Primo Ottobre corro con Stefano. Al fianco di Ilaria, al fianco della famiglia Cucchi.

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