martedì 6 dicembre 2016
La Costituzione è salva
La Costituzione è salva.
Mi sembra il modo migliore per iniziare questo articolo. Dopo una campagna referendaria sbilanciata, arrogante, presuntuosa, aggressiva, i cittadini hanno scelto di tenere la Costituzione vigente.
Il dato da cui iniziare è l’affluenza. Con il 68% i cittadini hanno dimostrato di voler partecipare e di voler affermare un’idea. Abbiamo dimostrato di essere una cittadinanza partecipante qualora ci venga chiesto un’opinione. L’affluenza a questo livello rafforza di più il risultato del voto, che dice come il popolo sia contrario a questa riforma.
Abbiamo votato a un referendum costituzionale: è importante ricordarlo. L’oggetto era la riforma costituzionale presentata dal Governo Renzi. Non nego che, la forte personalizzazione, possa aver creato sacche di oppositori del Governo, tuttavia mi trovo in assoluto disaccordo con chi sostiene che sia stato un voto politico. O meglio, se per “voto politico” intendiamo la scelta sulla qualità della democrazia, sì; ma non è stato un voto sulle politiche. Almeno per la maggior parte dei cittadini. Ci tengo molto a questo concetto: ne va della dignità del cittadino che è in grado di esprimersi sulla Costituzione, approfondendo la materia, informandosi e scegliendo. Se pensassi il contrario insulterei me stesso e i miei concittadini.
La natura di questo voto mi fa esprimere un’altro concetto: in questo appuntamento elettorale non esistevano programmi politici da votare; c’era una riforma costituzionale da bocciare o promuovere. Il comitato per il No e il Comitato per il Sì non erano due partiti che si presentavano alle elezioni. Sono stati organizzazioni promotrici di due visioni diverse, ma non si può attribuire la responsabilità del futuro a questi. In un referendum si confrontano due idee sull’oggetto del quesito. E’ un’assurdità imputare il futuro del Paese al NO, perché non era questo il compito del No. Il No non si è presentato alle elezioni, il No era una delle risposte alla domanda. E’ il funzionamento di qualsiasi referendum.
Il futuro del Paese è in mano al sistema democratico, alle forze politiche, alle istituzioni. Se vogliamo discutere delle proposte di alcuni componenti del comitato per il No, lo possiamo fare ma valutandole singolarmente. Il Comitato per il No si è già sciolto, ha raggiunto l’obiettivo, non ne aveva altri. Adesso sta alle forze politiche.
Non sono preoccupato per il futuro, tutt’altro. Con le garanzie della nostra Costituzione non dobbiamo temere nulla. Lo sarei stato se fosse passata la riforma ma, nella situazione attuale, non mi spaventa. Certo, adesso è necessario procedere con alcune azioni, come ad esempio produrre una legge elettorale decente per Camera e Senato possibilmente in Parlamento. Il sistema migliore è il proporzionale che incrementa la partecipazione e dà eguale rappresentanza. A chi cita la “governabilità” bisogna ricordare che un governo non si può fabbricare in provetta, ma necessita di un consenso sociale. Se la società presenta conflitto, è bene rappresentarlo in Parlamento e costruire un governo partendo da quel conflitto. Personalmente non disprezzo i governi di coalizione se questi sono costruiti con il criterio della rappresentanza. L’Italicum va archiviato immediatamente, anche per evitare un’altra bocciatura da parte della Consulta. A meno che a questa classe politica non piaccia farsi bocciare le leggi dalla Corte costituzionale. Sarebbe la seconda.
Sono un cittadino che ama la Costituzione, a cui piace la politica nella quale credo fermamente. Non posso fingere di non essere contento e essere preoccupato perché mentirei. Sono convinto che si debba tornare a una discussione politica rispettosa, non arrogante e a favore dei cittadini. Questo voto comunica un messaggio chiaro all’élite, alle agenzie di rating, ai grandi speculatori finanziari. Comunica il bisogno di politica che guardi alle persone, ai bisogni e ai diritti di esse. E da questo messaggio bisogna cominciare.
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1 commento:
Caro Federico, innanzi tutto ti ringrazio per la passione vera che metti nel fare politica.
Bisogna ripartire da qui, di persone come te c'e' un enorme bisogno.
Ritengo che tu sia una persona degnissima per ricoprire la carica del prossimo Sindaco di Sasso Marconi, prometti che ci pensi seriamente,faresti di me e sicuramente anche di altri un cittadino felice.
Per quanto riguarda le tue considerazioni, semplicemente le condivido e condivido completamente il fatto che la politica perde il suo significato se smette di occuparsi delle persone con onestà e sensibilità.
Con affetto.
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