sabato 8 ottobre 2016
Consiglio Metropolitano: io mi astengo! Vuoi sapere il perché?
Domenica 9 Ottobre si svolgeranno le elezioni del Consiglio metropolitano di Bologna: l’assemblea della Città Metropolitana che, con questo voto, passerà dalla fase costituente all’operatività delle sue funzioni. Prima di dichiarare quale sarà il mio voto, è bene inquadrare la situazione.
L’elezione del Consiglio metropolitano si definisce “di secondo livello” cioè, non saranno i cittadini elettori a scegliere i consiglieri metropolitani ma i sindaci e i consiglieri comunali dell’area metropolitana di Bologna. Essi infatti interpreteranno sia l’elettorato attivo che passivo quindi, in altre parole, saranno sia elettori che eletti. Questa è la grande differenza sostanziale rispetto all’istituzione provinciale il cui consiglio era eletto a suffragio universale.
Entriamo un po’ più nel dettaglio. Trattandosi di elettori rappresentanti di altri elettori, per determinare i voti reali a ogni lista saranno utilizzati dei moltiplicatori associati alle fasce di popolazione dei comuni dell’area metropolitana. I voti che i sindaci e i consiglieri comunali attribuiranno ai candidati saranno moltiplicati per un numero che varierà a seconda della popolazione del comune da cui proviene l’elettore. Ad esempio il gruppo dei comuni con popolazione superiore ai 10.000 e inferiore o uguale a 30.000 abitanti avranno come moltiplicatore il numero 102. Ciò vuol dire che, tutti i voti dei sindaci e consiglieri dei comuni appartenenti a questa fascia, fra cui Sasso Marconi, saranno moltiplicati per 102.
Dal funzionamento di questo meccanismo emerge come, la Città Metropolitana di Bologna, non avrà un Consiglio rappresentativo dei cittadini dell’area metropolitana, bensì rappresenterà solo gli eletti negli enti locali. Il ragionamento sarebbe coerente se non si usasse il moltiplicatore: meccanismo che attribuisce la scelta del singolo elettore a un insieme di cittadini. I quali, verosimilmente, non sapranno neanche quale sarà la composizione del Consiglio. E’ chiaro come in questo la Città Metropolitana rappresenti una riduzione di democrazia imposta nel nome del contenimento dei costi. Non si sono abolite le province, sono state sostituite da questa nuova istituzione che non risponde ai cittadini, ma a un’élite di eletti.
Questo è il quadro nel quale sarei chiamato a esprimere il mio voto in quanto consigliere comunale di Sasso Marconi.
Per questa elezione sono candidate quattro liste: Rete Civica, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Uniti per l’Alternativa. E’ assente la rappresentanza della Sinistra, elemento non trascurabile politicamente.
La mia scelta sarà di astenermi. Questa scelta è fondata su due motivi principali: il primo tiene conto della modalità di elezione che mi costringe a scegliere per 102 cittadini, il che non mi sembra rientri nei compiti per cui sono stato eletto. Il secondo, più politico, tiene conto dell’offerta elettorale presente: l’assenza di una lista di riferimento della Sinistra, com’è stata invece per l’elezione del 2014 con Sinistra per i Beni Comuni, non consente di esercitare il voto in coerenza. Principio che, pur non togliendo dall’imbarazzo di scegliere per qualcun altro che potrà non sapere di questa scelta, può essere uno stimolo al voto considerando la propria provenienza politica. Tuttavia, in questo caso, non è possibile perché non è presente nessuna lista che rappresenti la mia idea di città metropolitana.
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