martedì 27 settembre 2016

Domenica 2 Ottobre io corro con Stefano

 

Domenica 2 Ottobre io corro con Stefano Cucchi. Tutta la mia vicinanza e il mio pensiero vanno al comitato Promotore Memorial Stefano Cucchi e a Ilaria Cucchi che, per Domenica 2 Ottobre, hanno organizzato una maratona in ricordo di Stefano al Parco degli Acquedotti a Roma.

Non potrò partecipare fisicamente ma tengo fortemente a promuovere questa iniziativa. Un evento di ricordo, di denuncia, di civiltà.
La ricerca della verità sulla morte di Stefano deve essere una priorità per questo Paese; non si può accettare l’idea che non ci siano colpe, che nessuno paghi per ciò che è successo. Stefano è morto mentre era sotto la tutela dello Stato e questo Stato deve fare di tutto per determinare la verità. Zittendo possibilmente quei politici che ancora accusano Stefano, non si sa bene per cosa.

Il 2 Ottobre io corro con Stefano per chiedere la verità; io corro con Stefano perché anche in Italia sia introdotto il reato di tortura; io corro con Stefano per ricordare alle istituzioni di non dimenticare.
Io corro con Stefano perché chi vestendo una divisa si sente più potente, venga fatto scendere da quel suo piedistallo.
Io corro con Stefano perché non si debba più assistere a casi simili. Corro con Stefano ricordando Uva, Aldrovandi.

Io, Domenica 2 Ottobre, corro con Stefano Cucchi. Unisciti anche tu.

#IoCorroConStefano

giovedì 22 settembre 2016

La salute a colpi di stereotipo

 
Confesso: al primo sguardo ero convinto si trattasse di satira, un manifesto che prendesse in giro il Fertility Day. Invece no. E’ tutto autentico, il Ministero della Salute ha emesso questo scempio corredato, per chi non ne comprendesse il significato, da una nota.

Se si analizza l’immagine emerge come promuova un concetto ideologico, anni ’20, che va contro persino ai principi costituzionali. Lorenzin: io scherzavo quando le ho detto che mancava solo il riferimento alla razza, non mi deve prendere sul serio e scaricare tutto sul responsabile della comunicazione. Stento a credere che, dopo il pasticcio sul Fertility Day, non le vengano sottoposte le campagne comunicative sul tema. Fosse così sarebbe preoccupante.

Il volantino, che mi sforzo di pubblicare solo per informazione, è composto da due immagini: quella in alto che raffigura una famiglia eterosessuale bianca; e quella in basso che rappresenta un gruppo di ragazzi, fra cui uno di colore e un rasta, in un momento di vita.  Quest’ultima immagine è inserita con l’effetto giallo ocra annebbiato che, comunicativamente parlando, trasmette un senso di sporcizia stantia. Già questo crea un contrasto forte tutto volto a marcare la differenza di valori, dandone un giudizio, fra le due situazioni. Non bastava la comunicazione per immagini già molto efficace, sia mai qualcuno non capisca; e così ci sono delle frasi che fanno chiarezza. Tutto per non lasciare dubbi.
Sulla prima immagine, raffigurante la classica famiglia Kinder o da dentifricio Colgate, la frase recita: "Le buone abitudini da promuovere"; sulla seconda, quella raffigurante il gruppo di ragazzi, la frase recita sempre testualmente: " I cattivi “compagni” da abbandonare ".
Sotto si legge lo slogan: "Stili di vita corretti per la prevenzione della sterilità e dell’infertilità".
 

Ora, siccome la punteggiatura serve a determinare il senso delle parole e delle frasi, quel compagni fra virgolette mi dà un’unica informazione: un giudizio di valore verso una parte politica ben precisa. Fosse stato senza virgolette si sarebbe potuto sostenere che si voleva sottintendere le compagnie amicali, ma virgolettato può avere solo un significato politico. In secondo luogo, l’immagine dei ragazzi, riprende uno stereotipo appartenente a momenti storici precisi e sui quali la Costituzione dice qualcosa.

Io faccio una proposta alla Lorenzin: vogliamo fare il terzo manifesto? Uomo seduto in poltrona con il giornale aperto e TV accesa e donna al secchiaio che lava i piatti. Se mi pubblica anche questo ha raggiunto buona parte degli stereotipi presenti in Italia frutto del retaggio culturale fascista.

Come sostengo all’inizio mi sembra strano che sia stata un’iniziativa autonoma del responsabile comunicazione e che questo venga detto solo dopo lo scoppio del caso politico. Mi sembra strano in quanto su questa materia c’è un’attenzione mediatica forte, visti i precedenti, che dovrebbe tenere in allerta il Ministro, Non è che la testa del responsabile della comunicazione è stata fatta cadere per coprire una scelta politica?


giovedì 1 settembre 2016

La colpa di non essere genitore



Trovo il manifesto della fertilità semplicemente scandaloso. Preciso, perchè ieri mi hanno accusato di offendere quando definisco "pastrocchio" la riforma costituzionale, che "scandaloso" è usato appropriatamente e vi spiego perchè.

Il Ministro Lorenzin esalta la maternità colpevolizzando chi di figli non ne fa o chi non ne ha avuti. E' semplicemente scandaloso perchè mistifica quella che è la realtà di questo Paese. Un Paese che si è fatto dire dalla consulta che il divieto alla fecondazione eterologa è incostituzionale; un Paese sempre più incerto, con un peggioramento del welfare; un Paese in cui non sai se domani lavorerai perchè il tuo padrone può decidere che non gli servi più. Lorenzin, questo è un Paese dove una donna appena assunta firma la lettera di dimissioni sulla quale, fra le motivazioni, c'è la maternità. Questo è un Paese nel quale molte categorie di lavoratrici non hanno diritto alla maternità.

Lorenzin, abbiamo ancora gli obbiettori di coscenza: un medico può rifiutarsi di garantire il diritto all'aborto riconosciuto da una legge dello Stato, un diritto conquistato viene così disatteso. Nel suo manifesto, Lorenzin, manca solo il riferimento alla razza e poi potremmo dire che la storia si ripete. Lei non è nelle condizioni politiche, sociali e culturali per colpevolizzare chi di figli non ne fa o non ne può fare: state sottraendo i diritti a una vita dignitosa. 

E non potete neanche più nascondervi dietro al Papa perchè è stato il primo a capire le coppie che non fanno figli. Lorenzin, non garantite neanche un'informazione imparziale: solo da poco tempo la TV riesce a divulgare i metodi contraccettivi, e non la TV pubblica.

Mi chiedo se quando stava scrivendo il manifesto provasse un accenno di vergogna. Perchè uno Stato che non garantisce determinati diritti, non può permettersi di stigmatizzare chi di figli non ne ha.