Molto spesso non ci si pensa, o non ci si fa caso, a quante persone prendono il treno ogni giorno. A quante di queste vivono in ferrovia, e non quella del Frecciarossa con Wi-Fi e poltrone condizionate. No, c'è un popolo che vive sui treni, quelli normali, quelli che fermano in ogni stazione, molto spesso affollati di studenti e lavoratori.
E' brutto
accendere i riflettori solo quando succede una strage, ma forse solo in questo
modo molti si accorgono che qualcosa non va in questo
Paese.
Qualcosa non va perché non abbiamo priorità: spendiamo miliardi per costruire una ferrovia esclusivamente per spedire tonno in scatola ad alta velocità alla Francia. E non interessa il fatto che la Francia abbia detto che quel tonno non le interessa e che può arrivare anche con calma. E' puntiglio: nonostante ci sia un popolo che dica di no, la TAV si farà perché il tonno deve viaggiare comodo e soprattutto a velocità della luce. Perché questa è la motivazione più logica per cui non si molla. Almeno, se rispondessero così invece di tirare in ballo il PIL, ci crederei un po' di più.
Qualcosa non va perché non abbiamo priorità: spendiamo miliardi per costruire una ferrovia esclusivamente per spedire tonno in scatola ad alta velocità alla Francia. E non interessa il fatto che la Francia abbia detto che quel tonno non le interessa e che può arrivare anche con calma. E' puntiglio: nonostante ci sia un popolo che dica di no, la TAV si farà perché il tonno deve viaggiare comodo e soprattutto a velocità della luce. Perché questa è la motivazione più logica per cui non si molla. Almeno, se rispondessero così invece di tirare in ballo il PIL, ci crederei un po' di più.
Poi si scopre
che in molte tratte ferroviarie, del sud ma non vorrei mettere limiti, non ci
sono sistemi di sicurezza per tutelare ferrovieri e passeggeri. Lo si scopre, o
ce lo fanno scoprire, dopo che 27 persone hanno perso la vita su due treni. C'è
qualcosa che non va. E il sospetto mi viene ancora di più quando sento Renzi
che dichiara: "Troverò i responsabili". No, se facessi un
investimento pubblico sul sud, possibilmente senza secondi fini, sarebbe già
qualcosa.
C'è
qualcosa che non va se il Presidente del Consiglio si preoccupa più di indagare
che di attuare politiche pubbliche in favore della sicurezza sulle ferrovie.
L'errore umano ci può essere ma lì è mancata la sicurezza anche per la persona
che potrebbe aver fatto l'errore.
C'è
qualcosa di strano nelle dichiarazioni perchè, i "faremo" dopo le
tragedie sono da manuale, ma non attecchiscono più, per il semplice fatto che fra due mesi, quando i media saranno di nuovo sulla Brexit, i
"faremo" si trasformano in "potremmo fare" e poi forse in
"avremmo potuto fare". Vedi L'Aquila. Lo dico con tutto l'amore
possibile per la politica...
Probabilmente
sarebbe da rivedere anche il concetto di spesa pubblica. La spesa pubblica si
rileva necessaria, indispensabile per dare soluzione a situazioni pendenti di
questo Paese. Senza trattare poi del fatto che in questo modo, forse, quelche
posto di lavoro si creerebbe.
Possiamo
continuare a vedere nella spesa pubblica il nemico del Paese con la folle idea
del pareggio di bilancio ma con la possibilità di avere altre vittime in molti
settori; oppure iniziare ad approcciare l'idea, secondo me naturale per uno
Stato, che ci deve essere una spesa pubblica, un investimento pubblico sui
servizi e sulla qualità della vita.
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