venerdì 26 febbraio 2016

Sulla civiltà si gioca a ribasso




La prepotenza di Renzi è conclamata. Una prepotenza che, pur di essere soddisfatta, produce politiche a ribasso e discriminatorie. E' il caso della proposta di legge Cirinnà sulle unioni civili che stava percorrendo il suo percorso parlamentare democratico; certo con qualche atto di ostruzionismo e qualche discorso al limite della ragione, tuttavia si aveva l'impressione di un percorso democratico. Il disegno di legge Cirinnà, a mio parere, ha avuto il merito di risvegliare un dibattito nella società su diritti civili e umani.
Lo dico perché lo penso: un testo tutto sommato bello che avrebbe potuto introdurre un cambiamento nella società. Renzi urla "cambiare verso", il ddl Cirinnà avrebbe portato un cambiamento positivo per di più rispondendo a una richiesta dei cittadini.
Già quando si è paventata l'idea di un asse diverso da quello di governo, Renzi ha cominciato a storcere il naso: non si poteva lasciare l'amico fraterno Alfano approvando una legge a lui scomoda. Renzi ha storto il naso fin quando i Cinque Stelle, esercitando la propria ideologia politica, si sono rifiutati di votare il canguro poi giudicato inammissibile da Grasso. A Renzi non è parso vero: gli ha permesso di fare un po' di show e di rinsaldare il rapporto con l'amico Alfano, che non aspettava altro, presentando un maxi emendamento di governo su cui ha posto la fiducia liquidando così il dibattito democratico.

Non finisce qui: si sa che con Alfano, schierato con il family day, alcuni diritti non passano: l'addozione del figlio del partner, che avrebbe consentito di sanare molte realtà esistenti in Italia, è saltata perché contro natura; anche il vincolo di fedeltà, che avrebbe equiparato troppo l'unione civile al matrimonio, è saltata. Io non so come Renzi giudichi una vittoria, ma qui è Alfano che ha vinto. Con la vittoria di Alfano hanno fatto perdere diritti ai cittadini e hanno sferrato, ancora una volta, un durissimo colpo al Parlamento. Ma questo rientra nella logica renziana che deve far sentire le aule inutili e asservite al governo.

Ci saranno anche i gufi, ma di materiale per esserlo ce ne fornite a tonnellate...

2 commenti:

Giuseppe Puglia ha detto...

Ciao Federico
oggi mi ritrovo d'accordo con te su molti fronti. Penso che la Cirinnà fosse una buona legge, che l'adozione del figlio del partner fosse un atto dovuto (di fatto un semplice riconoscimento della realtà, nutro ancora dubbi sull'adozione tal quale); sono d'accordo con te quando dici che questa legge abbia risvegliato (positivamente) l'opinione pubblica (finalmente gli italiani erano/sono pronti). Il compromesso raggiunto è stato sicuramente un compromesso al ribasso, Alfano ha fatto introdurre delle modifiche che definirei infantili e fuori dal periodo storico; tuttavia, mi ritrovo nuovamente ad ammettere l'inevitabile, Renzi ha fatto una legge dove prima c'era un buco legislativo, che neanche Prodi era riuscito a colmare. Per cui posso solo constatare che per quanto questa legge sia solo una mezza vittoria (e quindi da completare e migliorare), è comunque meglio dell'ennesima totale sconfitta; il che da comunque a Renzi il diritto di vantarsi. Inoltre, oggi nutro molta fiducia sull'eventuale modifiche alla legge sulle adozioni. Quindi preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno...
Ciao Federico!!!

Federico Feliziani ha detto...

Non c'è dubbio che adesso abbiamo una legge che prima non avevamo. Viviamo nel Paese del "menopeggio" e ci si accontenta privilegiando i lati positivi.
Se guardiamo però al procedimento legislativo, lì ci possono essere degli elementi interessanti: per esempio l'intervento del Governo su un DDL non urgente che quindi poteva seguire l'iter normale passando per il dibattito politico, a volte irritante, e essere approvato dall'aula. Il Movimento 5 stelle, di cui non sono fan, aveva avanzato una richiesta accoglibile secondo me: votare emendamento per emendamento.
Alfano non vedeva l'ora di inserire le sue battaglie per la famiglia tradizionale;
Renzi, che aveva due problemi: non offendere l'amico Alfano e intestarsi il testo, ha giocato il suo duplice ruolo facendo rinunciare a un testo equilibrato. Ora mi chiedo quale maggioranza voterà i pezzi mancanti. Alfano non credo e Sel, dopo lo strappo, non penso.

Scusa per il colossale ritardo...