mercoledì 22 aprile 2015

Lettera a Renzi nel giorno della sua visita a Marzabotto


Nel giorno in cui il Presidente del Consiglio ha fatto visita a Marzabotto, gli ho indirizzato queste righe.


Caro Premier. No, il Premier in Italia non esiste. Caro Presidente del Consiglio,
Lei oggi si appresta a visitare non un luogo banale, ma un luogo che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale, nel quale si è combattuta la lotta di Liberazione. Lei oggi visiterà il luogo dal quale è partito un forte contributo alla libertà, alla pace, alla democrazia, alla Costituzione.
Leggo che alcuni consigliano di percepire la sua figura qui oggi come rappresentanza delle Istituzioni. Sì, posso anche condividere questo consiglio; tuttavia, poiché gli esseri umani non sono dotati di maschere interscambiabili, Lei oggi rappresenta il Governo, il segretario del PD e colui che sta procedendo a mettere le mani sul testo più importante dello Stato, sulla Costituzione. Siccome oggi visiterà i luoghi da dove è nata la Costituzione, le volevo chiedere se non le sembra di avere oltrepassato il limite. Glielo chiedo da cittadino che legge i giornali e che ha qualche base di diritto pubblico.
A me parrebbe di sì, ma posso anche sbagliare o peccare di eccessivo "conservatorismo", come lei ama definire coloro che da tempo le stanno facendo notare qualche criticità nella sua idea di Costituzione 2.0.
 
Avrei un desiderio, non so se Lei me lo potrà esaudire: stasera, al Tg, e domani sui giornali, non vorrei sentire commenti ironici sulla modifica della Costituzione; non vorrei sentire accuse di "gufismo" verso chi le sta facendo notare che non si è più bambini ai quali è permessa un pò di prepotenza. Sinceramente non vorrei essere al suo posto. Gradirei un discorso elementare dal quale emergano i valori democratici e di solidarietà. Gradirei un discorso che mi facesse pensare, per un attimo, a lei soltanto come rappresentante delle istituzioni. Perchè Lei oggi, francamente, occupa un ruolo al quale è facile avanzare critiche, al quale l'accusa d'ipocrisia arriverà. E' già li sul posto ad attenderla.
 
Le confesso che, se non avessi impegni di studio, oggi sarei li a portare sostegno alla Costituzione del 1948, democratica, laica, intrisa di solidarietà ed etica. Glielo dico con molta serenità e tranquillità, senza voler suscitare polemiche, la sua manovra mi fa paura, mi fa terribilmente paura. Sa perchè? Perchè non so se i miei figli, se ne avrò, o i miei nipoti, potranno vivere con gli stessi valori con i quali sono cresciuto io, per i quali ho scelto di impegnarmi per la collettività. Probabilmente fra qualche mese verranno spazzati via e resteranno solo favole e ricordi da raccontare nel momento della buona notte, articolo per articolo, valore per valore; con un pizzico di nostalgia e con la speranza che prima o poi ritornino.

Buon viaggio,
Saluti
Un amante della Costituzione