venerdì 6 marzo 2015
Non permettiamo la rottamazione della democrazia
L’Italia sta attraversando un momento storico tragico e pericoloso. Oltre alle politiche catastrofiche ed elitarie, il Governo Renzi sta portando avanti un insieme di riforme pericolose della Costituzione.
Prima ancora della critica alle riforme, va avanzata una critica al metodo incostituzionale con cui stanno venendo approvate: la proposta di riforma proviene dal Governo quando, invece, sarebbe prerogativa del Parlamento avanzare eventuali modifiche alla Carta; il clima della discussione è dettato dalla stizza del “Premier” Matteo Renzi, il quale fornisce appellativi stravaganti e irrispettosi a chi si permette di criticare il nuovo assetto istituzionale perpetuando, in tal modo, un’azione svilente nei confronti del potere legislativo. E’ inutile evidenziare la pressione che Matteo Renzi rivolge al Parlamento per limitare la discussione. E’ sotto gli occhi dei più.
Con la riforma della Costituzione proposta da Renzi, accompagnata da della nuova legge elettorale, si paleserebbe un grosso deficit democratico. Abolendo il bicameralismo perfetto si trasformerebbe il Senato in una camera non elettiva, svuotata dei poteri legislativi e di controllo, in cui andrebbero contemporaneamente al loro lavoro sul territorio consiglieri regionali e i sindaci di città capoluogo. Tutto ciò dando per scontato che queste persone abbiano tempo e coscienza di recarsi a Roma gratis e, con attenzione, discutere dei problemi del Paese e approvare di tanto in tanto una legge costituzionale in tempi contingentati. La Camera dei Deputati, eletta con una legge maggioritaria che falserà la rappresentanza dei cittadini, avrà i poteri attuali ma sarà tenuta a bada dal governo che potrà richiedere tempi certi nell’approvazione delle proprie proposte, innescando così, un sistema di tagliole e canguri che andrà a depauperare il potere legislativo, il quale resta in capo solo alla Camera, trasformandola di fatto in un ufficio ratificante. Quest’assetto distrugge quel delicato sistema di pesi e contrappesi attribuendo poteri sconsiderati al Governo, che così potrà tenere sotto scacco il Parlamento.
Si sta portando avanti un’operazione non ordinaria, con un metodo assolutamente non partecipativo ed esclusivo, mettendo in campo una comunicazione subliminale e generalista in previsione del referendum, probabilmente concesso da Renzi, prima di promulgare la nuova legge costituzionale. E’ da notare come il Governo ometta i dettagli, con la battuta “i tecnicismi annoiano” nelle spiegazioni della riforma. Evidentemente questo è il sistema con cui si vuole portare i cittadini a pensare che la Costituzione vada riformata in questo modo per diminuire i costi, per velocizzare i tempi di decisione, per eliminare i “partitini” sperando, in questo modo, in una ratifica al referendum.
Nulla però è perduto, infatti, si è appena costituito il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale con l’intento di contrastare questo tentativo di riforma della Costituzione informando i cittadini proprio su quei dettagli, che Renzi ritiene noiosi ai loro occhi, ma che sono parti essenziali per comprendere il rischio che sta correndo l’Italia.
Il Coordinamento è formato da personalità della società civile, sindacalisti, associazioni, partiti e singoli cittadini; uniti con l’intento di far riflettere su questa pericolosa manovra del Governo tutelando la Costituzione dall’ennesimo attacco. Stimolando l’opinione pubblica esclusa dal processo “riformatore”, permettendole di percepire i reali rischi per il futuro.
A volte lo si dimentica, ma si sta modificando l’asse portante dello Stato, la Carta frutto della lotta di Resistenza e poi di grandi compromessi al fine di dare al Paese un faro, una guida da seguire per non ricadere nei terribili fatti vissuti in precedenza. Si sta trattando la Costituzione, “la più bella del mondo” qualcuno l’ha definita, come una legge ordinaria in balia delle prepotenze di Matteo Renzi.
Ecco perché ho dato anche la mia adesione al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale: perché credo che questa riforma vada contrastata per il futuro del Paese; perché credo che la Costituzione si debba applicare prima che modificare; perché non è possibile accettare che un governo stravolga la legge fondamentale dello Stato per di più con atteggiamenti astiosi nei confronti del dibattito, è inaccettabile che l’architrave della democrazia sia toccato con questi metodi e con questi fini.
Credo che debbano essere i cittadini, ogni singolo cittadino, ad affiancarsi a quest’organizzazione costruendo un fronte unitario che stimoli l’opinione pubblica, che contrasti il maltrattamento della Costituzione da troppo tempo presente nel Paese.
Chiedo, a quanti di voi condividessero gli obiettivi del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, ad aderire a questo progetto necessario. Non dobbiamo permettere la rottamazione della democrazia.
Per aderire al Coordinamento: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net/aderisci-al-coordinamento-per-la-democrazia-costituzionale/
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