Dopo
tredici mesi di Governo Monti mantenuto in piedi da maggioranze al limite del
reale, il 24 e il 25 Febbraio si vota ripristinando la fisiologia democratica
del Paese. Dalla caduta del Governo Berlusconi fin adesso sono accaduti fatti
molto importanti di cui si ha buona testimonianza dalla stampa e dai siti
internet che si occupano, come questo blog, di informazione.

La
strana maggioranza che ha sostenuto il Governo di Mario Monti è stata composta
da PD, PDL, scisso dalla Lega Nord, UDC, con l’appoggio di Gianfranco Fini e
altri collocabili nel Centro. Questo è molto importante ricordarselo per
comprendere il panorama politico che si presenterà alle elezioni.
Dicembre
2012: il PDL, durante una seduta alla Camera, revoca la fiducia a Monti; il
professore si dimette dalla carica di Presidente del Consiglio segnando la fine
del Governo Monti. Non è finita: pochi giorni dopo, per volontà dei centristi e
una parte di società civile, Monti forma una lista con la quale concorrerà alle
elezioni. Scelta Civica con Monti per l’Italia è una lista composta da membri
della società civile che come programma ha adottato l’agenda stilata dal
professore bocconiano; per la Camera concorrerà coalizzata ad altre due liste,
FLI e UDC che dovranno correre senza il nome di Monti, bensì con i nomi dei
rispettivi leader Fini e Casini. Invece per il Senato concorreranno unite con
la dicitura “Con Monti per l’Italia”.
Lasciamo
per un attimo il Centro per osservare la situazione a Sinistra tuttavia il nome
di Monti ritornerà. PD e SEL sono ufficialmente coalizzate con Pier Luigi
Bersani candidato Premier. In quest’alleanza si osserva una disuguaglianza fra
i due partiti: il PD sta trascinando SEL, ed il suo leader, in prese di posizione
senza tenere presente la sua linea politica. Il PD si sta avvicinando
progressivamente al Centro di Monti trascinando con sé Vendola, fin dall’inizio
all’opposizione del Governo Monti. In quest’azione scorgo una sperequazione del
potere all’interno della coalizione Pd-SEL causata dall’aspirazione ostinata di
Bersani, non dichiarata, di aprire un rapporto con “Scelta civica con Monti per
l’Italia”.
L’atteggiamento di Bersani fa
immaginare una futura alleanza con Monti, indubbiamente a volte il leader PD
sembra distanziarsi dal Centro per poi riavvicinarsi di nuovo. E’ il segreto di
Pulcinella: è facile pensare a una futura unione col Centro. Il quesito si pone
spontaneo? SEL continuerà ad essere sottomessa dal PD, o reagirà staccandosi
per continuare coerentemente ad attaccare Monti e le sue politiche? Questo
dovrebbe incuriosire molto.
Fin
ad ora abbiamo parlato del Centrosinistra, ma alle elezioni sarà decisiva anche
Rivoluzione Civile: la lista formata da società civile e politici, sostenuta
da: Partito dei Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori,
Movimento Arancione, Federazione dei Verdi e guidata da Antonio Ingroia
candidato premier. Questa lista è una fra le novità delle elezioni 2013, contro
il “montismo” e il “berlusconismo” si candida ponendo come principio cardine la
Costituzione Italiana. E’una lista nuova che candida persone motivate a
raddrizzare l’Italia attraverso una rivoluzione civile che applichi la lotta
alla mafia per estinguerla, che applichi l’equità sociale, che preservi la
scuola pubblica, la sanità pubblica, la ricerca e molte altre azioni per
impedire la violazione dei diritti civili sanciti dalla Costituzione italiana.
Rivoluzione Civile rappresenta la vera Sinistra unita candidata per attuare un
cambiamento radicale in Italia. Il PD si è rivelato attratto dal Centro di
Monti con le risposte negative alla richiesta di alleanza da parte di
Rivoluzione Civile che, per questo, ha chiuso le porte ai democratici dopo
svariati tentativi di unione. Bersani ha dimostrato di non voler una Sinistra
ma di voler sempre più trascinare il PD verso correnti centriste.
Passiamo
ora al Centrodestra all’interno del quale, il ritorno del proprietario Silvio
Berlusconi alla guida del PDL, ha riportato il partito alla vecchia gestione
causando dei cambiamenti all’interno di esso. In particolare ha portato alla
scissione dell’ala AN del PDL, che ha costituito una nuova lista: “Fratelli d’Italia”,
la quale candida Premier Giorgia Meloni. “Fratelli d’Italia” rimane tuttavia
coalizzata con il PDL e la Lega Nord, che dopo la caduta del Governo Monti si è
riunita a Berlusconi.
Alle
elezioni 2013 si presenterà anche il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo
che, forse per le nuove forze politiche candidate, ha perso consensi. Tuttavia
rimane un movimento che con ogni probabilità siederà in Parlamento nella
prossima legislatura. Non è possibile posizionarlo nel quadro Sinistra Destra;
rimane ancora un movimento di protesta che, probabilmente per questo, non è
collocabile in una delle due categorie.
Presumibilmente
in virtù della nascita di altre liste più propositive e che non si limitano a
criticare ma a portare idee, giuste o sbagliate, per migliorare il Paese il
movimento sta perdendo consensi.
Gli
ultimi episodi che hanno visto Grillo silenziare militanti del movimento a
causa del loro dissenso sul comportamento del leader, hanno portato ad una
disaffezione dell’elettorato cinque stelle in quanto non sembra più regnare la
democrazia all’interno del gruppo capitanato dal comico genovese.
Non
percepisco un panorama così confuso come qualcuno dichiara; è importante
contestualizzare le varie liste per ottenere un quadro ben definito. Ulteriori
ausili per, attuare un’azione di partecipazione cioè di scelta, attraverso una
corretta informazione, del partito o della lista a cui si vuole dare il voto
possono essere i siti web ufficiali sui quali sono pubblicati i programmi.
Credo che sia una semplificazione assai troppo banale affermare la crisi d’indecisione
a causa dell’affollamento di simboli presentati alle elezioni. A mio parere non
si deve imputare l’indecisione alle molte forze candidate. E’ necessario
informare di tutte le sfumature politiche presenti per trasformare il quadro
confuso in un perfetto dipinto dal quale è possibile cogliere tutte le venature
che permettono all’elettore di scegliere arrivando a conoscere la totalità
della situazione politica.
Si
parte sicuramente col piede sbagliato affermando che Destra e Sinistra non
esistono più; per quanto mi riguarda continuerò sempre ad usare la distinzione
appena citata perché credo che faccia parte del bagaglio storico di valori e
ideologie intrinsecamente appartenenti ad ogni forza politica.
3 commenti:
Quando vedo i nostri politici, mi vergogno di essere italiana.
La politica mi affascinava, fino a qualche hanno fà, ma ora ho preso le distanze.
Saluti
Annalisa Ferrante
Anche io, come da commento precedente sono imbarazzato dalla politica. Spero altamente che Grillo con i suo movimento faccia un pò di piazza pulita.
Personalmente credo che ci sia un generalismo diffuso. Per come percepisco io la politica, i politici non sono tutti uguali: dobbiamo fuggire da questa idea di monoblocco politico da criticare indistintamente e senza sfumature. Non è tutto uguale. Vi potrei portare esempi di politici, amministratori i quali svolgono egregiamente il loro ruolo.
A mio parere è da troppo tempo che esiste la concezione del monoblocco unico; adesso sarebbe bene provare a staccarci da questa concezione per tramandare una cultura politica alle nuove generazioni,, fatta certamente di critica e riflessione, ma anche di distinzione.
Per rimanere sempre sul tema del generalismo cronico, quando si critica la Politica cosa si mette in discussione? La Politica, come arte della gestione, o i politici. I due termini secondo me sono radicalmente differenti; ho la senzazione che sia presente una distorsione: si critica la Politica, ma chi si vorrebbe criticare sono i politici. A mio giudizio è necessario emettere critiche, ma agli aspetti singoli, e non alla Politica come fosse essa l'oggetto da criticare.
Giber ha invocato il Movimento Cinque Stelle. Nonostante le critiche a favore che si possono emettere, io sono più vicino a quelle a sfavore. Non è possibile fare politica, nel senso di prendere decisioni, dal web. Il web è visitato da una percentuale minima di popolazione. In secondo luogo la figura di Grillo, come capo supremo che infligge le pene a chi osa dissentire dal suo pensiero, è un pò dittatoriale come sistema interno.
Io posso passare da visionario antico, ma non smetterò mai di amare i partiti di massa. Secondo me il partito di massa, come il PCI, è il modello perfetto per fare attività politica coronata da discussione, riflessione e votazione a maggioranza.
Grillo questo non lo fa, bensì espelle persone perchè gentilmente hanno manifestato la loro contrarietà a modelli di comportamento del leader. il Movimento Cinque Stelle mi fa un pò paura, sia per alcune sue idee, sia per il comportamento interno.
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