
E’ difficile pronosticare le trasformazioni politiche che ci porteranno al giorno del voto, tuttavia si può intuire il sorgere di un nuovo movimento formato dai partiti di centro che si dovrà necessariamente scontrare con i vecchi alleati.
Ha inoltre criticato i partiti di sinistra e la CGIL per le ideologie non al passo con i tempi. Una critica scarsa di contenuti che oltrepassa il disappunto politico andando a discutere su valori, su ideali che spingono le persone a impegnarsi politicamente. A mio avviso questo dovrebbe essere il punto dal quale tutti dovremmo prendere le distanze: criticare politicamente i partiti è naturale, ma è innaturale e per di più offensivo, criticare una parte politica per quelli che sono i valori propulsori di un sentimento di azione e d’interesse per la cosa pubblica. Le elezioni svolgono questo compito: offrono la possibilità di esprimere un parere riguardo alle ideologie dei partiti non provocando giudizi offensivi. Personalmente punto molto al ritorno delle ideologie. Distruggere questo sarebbe fallimentare, sarebbe la strada per un impoverimento della politica.
Monti poi ha citato il suo predecessore Silvio Berlusconi mettendo in guardia verso le promesse populiste che sta lanciando, il professore le giudica fallimentari e avverte del pericolo che potremmo correre se quelle proposte fossero attuate. In questo Monti è uscito dalla sua aurea tecnica per avvertire gli elettori su quello che potrebbe succedere se Silvio Berlusconi ritornasse a Palazzo Chigi.
Oggi si sono conclusi ufficialmente i tredici mesi che hanno portato l’Italia a un macello sociale ponendo l’attenzione solo sui conti. Ora però la politica deve riprendere il potere operando secondo un’etica sociale che vada a riformare radicalmente la terribile situazione prodotta dal Governo Monti.
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