domenica 23 dicembre 2012

Conferenza stampa finale a Palazzo Chigi


E' terminata da poco l’ultima conferenza stampa del Governo Monti in cui l’ex Presidente Monti ha ripercorso le tappe principali del lavoro del suo governo a Palazzo Chigi. Nelle due ore di conferenza Monti ha motivato determinate scelte ed ha presentato i punti programmatici per il futuro. Si è detto disponibile a guidare una lista qualora gli fosse chiesto dalle forze politiche che intendessero sposare la sua agenda presentandosi alle elezioni. Per ora afferma che sarà sicuramente a disposizione del Parlamento nel quale ricopre il ruolo di senatore a vita.

E’ difficile pronosticare le trasformazioni politiche che ci porteranno al giorno del voto, tuttavia si può intuire il sorgere di un nuovo movimento formato dai partiti di centro che si dovrà necessariamente scontrare con i vecchi alleati.

Ha inoltre criticato i partiti di sinistra e la CGIL per le ideologie non al passo con i tempi. Una critica scarsa di contenuti che oltrepassa il disappunto politico andando a discutere su valori, su ideali che spingono le persone a impegnarsi politicamente. A mio avviso questo dovrebbe essere il punto dal quale tutti dovremmo prendere le distanze: criticare politicamente i partiti è naturale, ma è innaturale e per di più offensivo, criticare una parte politica per quelli che sono i valori propulsori di un sentimento di azione e d’interesse per la cosa pubblica. Le elezioni svolgono questo compito: offrono la possibilità di esprimere un parere riguardo alle ideologie dei partiti non provocando giudizi offensivi. Personalmente punto molto al ritorno delle ideologie. Distruggere questo sarebbe fallimentare, sarebbe la strada per un impoverimento della politica.

Monti poi ha citato il suo predecessore Silvio Berlusconi mettendo in guardia verso le promesse populiste che sta lanciando, il professore le giudica fallimentari e avverte del pericolo che potremmo correre se quelle proposte fossero attuate. In questo Monti è uscito dalla sua aurea tecnica per avvertire gli elettori su quello che potrebbe succedere se Silvio Berlusconi ritornasse a Palazzo Chigi.

Oggi si sono conclusi ufficialmente i tredici mesi che hanno portato l’Italia a un macello sociale ponendo l’attenzione solo sui conti. Ora però la politica deve riprendere il potere operando secondo un’etica sociale che vada a riformare radicalmente la terribile situazione prodotta dal Governo Monti.
 

domenica 9 dicembre 2012

Le dimissioni di Monti


Ieri sera il Premier Monti, dopo il confronto col Capo dello Stato nel quale lo stesso Napolitano lo ha reso partecipe del risultato del primo giro di consultazioni, ha dichiarato di voler rassegnare le dimissioni dopo l’approvazione della legge di stabilità e di bilancio.

Le parole taglienti con cui Alfano ha dichiarato, Venerdì in seduta alla Camera, di revocare la fiducia al Governo che, a suo parere, ha aggravato la situazione italiana, hanno fatto molto riflettere Monti che non se la sente più di continuare l’esperienza di governo dopo la palese sfiducia di uno dei partiti della strana maggioranza.
I paletti posti da Monti sono stati accettati dal PDL che, a denti stretti, approverà la legge di stabilità e di bilancio per evitare l’esecuzione provvisoria.

E’ stata messa in discussione tutta la precedente pianificazione delle pratiche elettorali che sembrano essere state anticipate tutte a Febbraio dopo lo scioglimento delle camere da parte di Napolitano a breve.

Che dire di più: a mio parere, uscendo dall’analisi oggettiva della situazione politica, si sta concludendo la più brutta parentesi di governo dopo il 1945 in Italia
. Credo anche che quest’ultimo frammento di legislatura sia stato terrificante; la nascita dello “spread” ha creato un vero e proprio pretesto da utilizzare per applicare politiche deleterie, politiche inique, manovre che sono andate a smantellare lo stato sociale senza mai lanciare uno sguardo sulla società trasformata in una macelleria.

Mentre veneravamo lo spread, i BTP, il debito pubblico cresceva rapidamente.  Mentre denigravamo le indagini ISTAT e INPS accusandole di emettere il falso, i dati del carrello della spesa, i numeri della disoccupazione, quelli dell’inflazione segnalavano una situazione sociale comatosa.

Giunti alla fine di un governo tremendo che ha acconsentito consapevolmente al massacro sociale trasformando l’Italia, già ridotta all’osso dal governo Berlusconi, in un paese con un disagio socio-economico spaventoso all’interno,  la politica si riprenda il potere e l’onore perso in quest’anno e ricostruisca il Paese seguendo logiche eque ragionando in termini sociali e umani.