martedì 9 ottobre 2012

L'Italia alla vigilia dell'anno elettorale


Si è aperta una stagione molto calda, è alle porte l’anno delle elezioni politiche, i partiti sono nel pieno della loro crisi e si sta allargando sempre più la voragine di sfiducia da parte degli elettori.
Sono molte le questioni da discutere, dalla crisi politica alle primarie del PD, dall’argomento propagandistico e demagogico del rinnovo generazionale in politica alla candidatura di Matteo Renzi alle elezioni per scegliere l’aspirante premier all’interno del PD, dal mistero di Silvio Berlusconi alle visioni del Presidente Monti a proposito della fine della crisi economica, dai deliri dei ministri tecnici agli episodi di scarsa democrazia. Insomma gli argomenti da trattare sono molti e di un’importanza indiscutibile per il futuro del Paese.

Iniziamo dalle famose primarie del PD che stanno scombussolando la scena politica. Uno dei molti candidati alle elezioni dell’aspirante premier all’interno del PD, e forse della coalizione indefinita di centrosinistra, è Matteo Renzi, principale sfidante di Pierluigi Bersani, anche conosciuto come il sindaco di Firenze e come il “Rottamatore”. E’ proprio con questo appellativo che ha iniziato la sua campagna elettorale riscuotendo molto successo; la presentazione di Renzi si accompagna spesso e volentieri con l’affermazione e lo slogan sullo spazio ai giovani in politica.
Renzi risponde a quella fetta di elettori alla ricerca del rinnovo generazionale in politica. Ma, siamo veramente sicuri che vogliamo affrontare lo stesso pericolo della città di Parma con il giovane sindaco Pizzarotti? Non è la stessa cosa per Renzi in quanto ricopre da tempo un ruolo importante, tuttavia questo rispettabilissimo sentimento generale del “politico giovane” va chiarito.  Va specificata la richiesta: si vogliono giovani qualsiasi o si valuta anche l’offerta politica che possono offrire alla società?
A questa richiesta generale è presumibile che abbiano contribuito alcuni episodi che hanno condotto l’elettore a scartare gli esperti e a voler tentare con i giovani. Si sta inoltre producendo un vero e proprio stereotipo terribile nei confronti del “politico”, un disagio terrificante per chi svolge il proprio ruolo con dedizione e un vero problema alla vigilia di un anno elettorale.

La frase che molto spesso si sente dal Presidente del Consiglio Mario Monti non ha fondamenti solidissimi: il professore sostiene di vedere la fine di questa crisi economica. Non si sa su che basi lo possa affermare, forse dal calo dello spread o da fonti europee; tuttavia il quadro sociale, le condizioni di vita degli esseri umani che lavorano, che vanno a scuola, non sono rosee, anzi, da questi fattori si osserva una situazione comatosa.  Ricordo, e non smetterò mai di ripeterlo, che è necessario osservare la condizione dei cittadini per percepire lo stato di evoluzione della crisi, lo spread è un dato prodotto da una differenza, che sicuramente non ha la stessa importanza delle vite delle persone che trascorrono il proprio presente, vivranno il loro futuro, educheranno i loro figli e li dovranno mantenere. Lo spread sarà sicuramente un metro di valutazione ma non è l’unico, non è il solo strumento per valutare la situazione.

Intanto, in questo bel quadro pacifico, i ministri tecnici stanno dando sfoggio alle proprie velleità artistiche producendo decreti come computer; l’unico piccolo problema è che questi decreti, o non apportano alcun cambiamento, o producono delle catastrofi all’interno della società. Il ministro Balduzzi ha composto un disegno di legge contro le dipendenze da gioco d’azzardo e dal fumo: le proposte contenute dalla legge non operano una vera lotta alle dipendenze sopracitate.  La legge prevede una tassa sulle bibite gassate; l’allontanamento di giochi d’azzardo, lotto, video poker di almeno 200 metri da scuole, centri anziani e parrocchie; multa da 1000 Euro per le tabaccherie che vendono sigarette a minori di diciotto anni.

Tutti questi provvedimenti non creano le condizioni per le quali venga repressa l’esigenza di fare questo tipo di azioni; la persona dipendente dal gioco d’azzardo non viene fermata dai duecento metri di distanza per raggiungere l’oggetto da lei desiderato, forse la può indurre a non essere tentata, ma non credo che questo possa far cessare la condizione di dipendenza.  Se anziché emanare questo tipo di provvedimenti, assolutamente inutili, il Governo incentivasse le politiche di Welfare si arriverebbe, probabilmente, allo scopo che il Ministro Balduzzi pensa di raggiungere con questo decreto. Però su questo è doveroso attuare anche un altro tipo di ragionamento: Il modo migliore per ridurre, ed eliminare, i casi sociali prodotti da questo sarebbe l’abolizione di tutti i giochi d’azzardo e di tutte le macchinette elettroniche legalizzate dallo Stato su tutto il territorio nazionale. Tuttavia questo è impraticabile in quanto l’introito proveniente dai giochi sopracitati è altissimo per le casse dello Stato e per questo viene impedita una soluzione radicale che potrebbe giovare al sistema sociale.

Un decreto terrificante è invece quello redatto dalla Ministra Fornero che modifica radicalmente il mondo del lavoro.
Il decreto ha messo in subbuglio il mercato del lavoro e soprattutto le persone che ne fanno parte. La clamorosa modifica all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori crea la condizione per i licenziamenti più semplici, per i  licenziamenti per questioni razziali o per questioni analoghe eliminando il reintegro immediato del lavoratore radiato ingiustamente. La riforma consente bensì di licenziare solo per motivi economici; ciò crea un pericolo mostruoso per i lavoratori in quanto offre, agli imprenditori senza scrupoli, un pretesto sempre valido per espellere dipendenti dal loro posto di lavoro.
Permettetemi di effettuare una riflessione su questo per precisare una questione che si trova al di là della semplice ideologia: si inserisce l’articolo 18 fra i valori della sinistra; ma non è solo questo. In Italia ci sono state aggressioni razziali, in Italia non si è ancora compreso che l’omosessualità non è un difetto, non si è ancora compreso che le persone possono avere usanze, gusti, lingue diverse. Finche non si capirà questo, fino a quando sarà presente una cultura razzista l’articolo 18 sarà fondamentale nella salvaguardia dei posti di lavoro.
Su questo si evidenzia una battaglia forte e decisa dei partiti della Sinistra, in particolare del Partito dei Comunisti Italiani, del Partito della Rifondazione Comunista, dell’Italia dei Valori, di Sel, dei Verdi, della Fiom e della Cgil che inizieranno fra poco la raccolta firme per indire un referendum per abrogare la riforma dell’articolo 18, dello statuto dei lavoratori, e l’articolo 8 della finanziaria 2011 del governo Berlusconi il quale deroga le imprese dai contratti nazionali.

Giungiamo ora all’ultimo punto di questa lunga carrellata che riprende la situazione sociale e politica per sommi capi: il mistero di Silvio Berlusconi.
L’ex premier non ha ancora sciolto la riserva sulla possibilità del suo ritorno alla guida del PDL alle elezioni politiche del 2013. Questa suspance tiene sui bracieri ardenti Alfano, il segretario del PDL, che non sa se sarà lui il candidato premier o il padrone Berlusconi. Su questo preferirei lasciare a voi il commento, si potrebbero approcciare molte teorie ma si rischierebbe di finire su un terreno demagogico.

In conclusione è piacevole ricordare che esiste o meglio, dovrebbe esistere, un’ideologia che svolga il ruolo di collante all’interno dei partiti; un’ideologia che si trasmetta fra i tanti cittadini che si affacceranno sul mondo politico; un’ideologia che dia ancora significato al voto di appartenenza; un’ideologia indiscussa, sacra, inviolabile, inconvertibile; un’ideologia che non produca trasformismi stravaganti; un’ideologia per ogni partito che trasmetta la passione per la società e per la “cosa pubblica”.

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