giovedì 3 maggio 2012

I tecnici, mondo innaturale

Nell’aria si sente puzza di innaturale, siamo come pesci fuori dalla nostra boccia di vetro. Da cinque mesi stiamo visitando il mondo dei tecnici: una soluzione che ci deve far paura e deve far ricordare un fatto storico micidiale del secolo scorso. Nel 1922 il re, che non vedeva altra soluzione, consegnò a Mussolini l’Italia per ristabilire l’ordine nel paese. Ora, nessuno vuole insinuare che Monti voglia instaurare un regime totalitario, ma la dinamica è molto simile fatta qualche eccezione. La legittimità del Governo Monti è regolamentare: gli è stata attribuita la fiducia da entrambi le camere; fatto sta che al di fuori del Parlamento nessuno si è espresso a favore, o a sfavore, della scelta intrapresa da Napolitano. All’interno del parlamento si è formato un disegno a dir poco ridicolo: alcuni partiti hanno stretto alleanze fantastiche, appartenenti al mondo delle fiabe. L’ideologia, una volta si diceva, fosse l’insieme di valori non negoziabili su cui si fondavano i partiti che la dovrebbero difendere col sangue. Tenendo conto di questa definizione trattiamo il tema A B C, l’oscenità più tremenda esistente in Italia: Alfano, Bersani e Casini si sono alleati a sostegno di Monti. Tutto è possibile, se gli attivisti dei rispettivi partiti sono d’accordo, si possono anche coalizzare alle prossime elezioni, ma non riesco a visualizzare il minimo comune denominatore fra questi tre politici con ideali molto diversi. Questa situazione è scatenata anche dal mancato rinnovo delle camere rimaste alla composizione stabilita dalle elezioni scorse. Non è accettabile mantenere la stessa configurazione dei seggi di una legislatura fallita, ma a quanto pare “Il burrone” era troppo vicino da permettere l’adempimento ai doveri democratici del paese. Ci dobbiamo preoccupare, dobbiamo ribellarci alla crisi della politica, un altro spaventoso argomento che negli ultimi giorni sta aizzando i peggior demagoghi del paese. Beppe Grillo sta portando avanti campagne poco risolutive, che non aggiungono niente al panorama italiano, anzi hanno l’effetto della benzina accanto ad un cerino. E’ molto difficile definire come politica le arringhe di Grillo, piuttosto le definirei come lo sfogo di una sfera di elettori; l’importante è che dopo lo sfogo si ripristini una situazione in cui si torni a svolgere l’attività politica con ordine e passione. Il quadro dei partiti politici italiani stilato, nel mese di Aprile, dall’istituto di ricerca Demopolis propone una scena abbastanza differente dalle elezioni del 2008; infatti dalla ricerca risulta che il partito “Capitano” sia il Pd con il 26% distaccando il PDL con il 23%. Da questa panoramica si può dedurre che, in caso di elezioni, il Partito Democratico sarebbe il possibile vincitore; mentre alcuni partiti hanno subito un calo: per esempio la Lega Nord, travolta dal caso Belsito crolla al 7% rispetto al 10% di qualche mese fa. Sempre dalla ricerca dell’istituto Demopolis risulta che il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo sale al 7% cominciando ad acquistare una popolarità che fa preoccupare gli altri partiti. Oltre questi partiti da un po’ di tempo ne esiste un altro che deve destare molta preoccupazione, non solo ai politici di professione: l’astensionismo. Questo nuovo movimento sta prendendo piede fra la popolazione; dimostrato dall’ultimo sondaggio dell’istituto Demopolis che riscontra il 30% di astensionismo. Un dato che, in questa fase antidemocratica, non aiuta, il 30% degli elettori non andrebbe a votare, significa che c’è sfiducia nella politica: unico modo di governare un paese, unico tecnico che può entrare al governo. Non ci si deve adattare al mondo dei tecnici perché è innaturale, il mondo esterno alla nostra boccia di vetro non ci fa respirare; per vivere è necessaria l’acqua, per governare un paese è necessaria la politica.