venerdì 17 giugno 2011

Il post referendum

Da Marzo abbiamo pubblicizzato questi referendum occupando ogni spazio vuoto della rete, d’altra parte le televisioni hanno cominciato a pubblicizzarli solo da quando sono state denunciate: Mediaset ha mandato in onda lo spot una settimana prima dalle date destinate al voto, la RAI è partita un po’ prima ma facendo passare lo spot in fasce orarie dove non c’erano molti ascolti nel tentativo di appoggiare il Governo nella sua ennesima strategia.
Questo incredibile ingegno non ha funzionato dato il raggiungimento del quorum più alto degli ultimi anni, anzi ha portato ad uno stato di rivolta che ha fatto si che il popolo si sia recato alle urne con più grinta e rabbia.
Dai risultati oggettivamente molto alti si può notare la stanchezza dei cittadini di questo governo; ormai lo possiamo dire: questi referendum sono stati la spallata più forte che potevamo dare al signor Berlusconi, se volesse veramente il bene del paese andrebbe a consegnare le dimissioni al Quirinale, ma data la sua mania di onnipotenza lo vedo al quanto impossibile a meno che la Lega, in una mozione di sfiducia, non voti in favore del Governo
Quest’ultimo è stato presentato come “Governo del fare”, io devo ancora vedere un’iniziativa portata a termine che non abbia creato un disagio al paese: ricordo la scuola, un argomento non più al centro delle discussioni, si sta sfasciando completamente, si sta rovinando l’intero sistema scolastico. Se pensiamo che tutte le riforme non stiano andando avanti cadiamo nel tranello dell’informazione italiana: purtroppo alcuni giornali e alcuni telegiornali sono diventati strumento di propaganda politica di un partito che casualmente è comandato da uno degli uomini più ricchi al mondo e con un potere mediatico che va ben oltre la soglia civile, il raggiro continuo dei suoi elettori è giunto ormai al termine.
E’ stato provato come si possa uscire dai classici mezzi di comunicazione facendo un’informazione che lasci liberi i cittadini di votare; infatti i risultati dei referendum dimostrano che anche la parte di elettori del PDL ha votato SI a quasi tutti i referendum, una ventata di rivoluzione che sta disfacendo il modello berlusconiano, “Io vi dico cosa fare e voi lo fate”, e sta facendo acquistare un’autonomia nel pensiero.
Dopo avervi fatto la panoramica post referendaria lascio spazio ai dati matematici che, forse, sono le uniche certezze che abbiamo.
1 Referendum 2011 (servizio pubblico dell’acqua)
Affluenza: 57,02 %
• Voto SI: 95,64 %
• Voto NO: 4,36 %
Quesito 2 (tariffa dell’acqua in mano ai privati)
Affluenza: 57,03 %
• Voto SI: 96,10 %
• Voto NO: 3,90%
Quesito 3 Referendum 2011 (nucleare)
Affluenza: 56,99 %
• Voto SI: 94,55 %
• Voto NO: 5,45 %
Quesito 4 Referendum 2011 (legittimo impedimento)
Affluenza: 56,98 %
• Voto SI: 94,94 %
• Voto NO: 5,06 %

mercoledì 1 giugno 2011

Fra amministrative e referendum

Dai risultati dell’elezioni amministrative del 29 e del 30 Maggio si è potuto osservare che i cittadini italiani non approvano più il governo Berlusconi, i dati sono inequivocabili, un numero considerevole di comuni è passato al Centrosinistra o, addirittura, a Sinistra. Milano, dopo vent’anni come capitale della destra si è trasformata in una città che vuole tentare il cambiamento di tendenza.
Per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi diventa quasi uno scontro mortale, la Lega dovrà prendere una decisione molto importante: continuare l’alleanza con Berlusconi, oppure, sciogliere questa cricca diventata deleteria per il loro partito.

Il neosindaco milanese Giuliano Pisapia nel corso del suo mandato insegnerà ad un giovane a governare Milano in modo da presentarlo alle prossime elezioni; un tentativo di un cambio generazionale per il comune milanese.
Nelle iniziative che Pisapia vuole concretizzare è inserita la realizzazione di una Moschea a Milano: un’occasione perfetta per portare un vento di massima rivoluzione, facendo capire all’opposizione che la “libertà di religione” non è un principio di abbellimento ma si deve coltivare per un’integrazione migliore di tutti i cittadini.

Veniamo ora al fenomeno Grillo:
Beppe Grillo ha dichiarato che la Sinistra non ha vinto, sono gli altri che hanno perso. Ecco io non vorrei essere pignolo, ma a casa mia, nelle partite di briscola, se si vince, si vince, non si vince perché gli altri perdono. Per non parlare del massacro che si è fatto attorno, qualcuno gli spieghi i consensi perché non li ha capiti molto bene; Grillo è solo, è contro la destra e la sinistra, diamogli un fischietto così almeno fa l’arbitro. Anche un bambino arriverebbe a capire che uno contro mille è destinato alla rassegnazione eterna, quel 10% che ha preso sono voti di protesta che prima o poi finirà, non sono contro la protesta ma sono consapevole che sia un’incognita, non si può basare un partito sulle persone stanche, non si può basare un partito su una X variabile, oggi hai il 10%, ma domani chissà.

Passiamo ad un argomento caldissimo in questi giorni: il referendum del 12 e il 13 Giugno. In Italia, per Costituzione, i referendum possono essere solo abrogativi, cioè richiedono l’eliminazione delle disposizioni in questione, quindi se si vuole cancellare la legge bisogna barrare SI, invece se non la si vuole estinguere bisogna barrare NO.
Nel referendum del 12 e 13 Giugno verranno messi in discussione quattro norme:
1) Privatizzazione dell'acqua
2) Privatizzazione dell'acqua
3) Energia nucleare
4) Legittimo impedimento

Dopo il tentativo da parte del Governo di congelare il nucleare, in modo da non subire altre sconfitte, la Corte di Cassazione ha deciso che gli italiani voteranno anche per questo punto.
In fine vi invito tutti ad andare a votare il 12 e il 13 Giugno per raggiungere il quorum.
50%+1 SI per dire NO!