venerdì 16 dicembre 2011

Isoliamo i razzisti

Lunedì scorso a Firenze, in pieno centro, è accaduto un episodio di razzismo molto grave, che segna un periodo culturale dal quale ci dobbiamo allontanare al più presto. Un uomo, dopo aver avuto una discussone accesa con tre commercianti senegalesi, ha recuperato un’arma e, aprendo il fuoco sul banchetto, ne ha procurato la morte di due ferendo gravemente il terzo. Un episodio che ha tutte le caratteristiche per essere catalogato come aggressione razziale, un fatto che segna profondamente un periodo dove si sta fomentando aggressività, odio e disprezzo verso altri esseri umani. Culturalmente parlando si tratta di una situazione molto grave, è un momento in cui si sta combattendo una guerra contro l’uomo, contro le culture diverse, contro chi è arrivato in questo paese sperando di trovare una situazione sociale più tranquilla. Da Martedì 13 Dicembre sono cominciate le proteste da parte di altre persone senegalesi per ribellarsi da questa situazione di aggressività che sta sempre più espandendosi sul territorio italiano. Cosa aggiungere, il fatto si commenta da solo. In Italia bisogna eliminare questi fenomeni per garantire alle future generazioni un mondo senza razzismo.

martedì 8 novembre 2011

L'informazione che disinforma

Maria Luisa Busi ex giornalista Tg1
L’Italia ormai è uno stato malato che è necessario curare per il bene della nazione. Ci sarebbero molti temi di cui parlare: dalla manifestazione del 15 Ottobre scorso alla sua strumentalizzazione terrificante da parte del Ministro Maroni, dall’economia italiana alle battute del nostro Presidente del Consiglio, dall’assenza della maggioranza alla Camera alle dichiarate dimissioni del Premier dopo l’approvazione del patto di stabilità. Per apprendere tutto ciò il cittadino si rivolge ai mass media. Quale film fantascientifico potrebbe immaginare che i mass media siano comandati dalla politica, dai partiti politici? Quello dell’Italia. Ebbene sì i mass media più celebri italiani sono comandati dai partiti politici; tutti siamo consapevoli che la maggior parte dei quotidiani italiani sia finanziata dai partiti, in un certo qual senso non è malvagio: abbiamo un numero esorbitante di quotidiani, è possibile acquistare quello che fa maggiormente riferimento alla propria ideologia politica. Se invece prendiamo in considerazione la televisione, il media più utilizzato, la situazione si trasforma in una vera catastrofe. Lasciando da parte i nuovi canali aggiunti dal digitale terrestre, in televisione abbiamo sei stazioni che si occupano anche d’informazione: i tre canali Rai e i tre canali Mediaset. Mediaset è un caso speciale per il suo consiglio direttivo coinvolto nel PDL; rimane la Rai definita “Azienda pubblica”. Dopo un incontro con la giornalista Maria Luisa Busi, che si à licenziata dal Tg1 per la sua non condivisione della linea editoriale, non posso più pensare alla Rai come azienda che svolge servizio pubblico. Il servizio in questione si può erogare soltanto se un mass media non è coinvolto dai partiti politici, è impossibile definire un servizio a disposizione del popolo se viene gestito da élite che ne influenzano la corretta erogazione. Il Tg1, come gli altri due giornali Rai, adotta una linea editoriale accostabile ad alcune ideologie di partito. Il vero crimine sta nell’utilizzo di denaro pubblico per produrre programmi, telegiornali, trasmissioni di dibattito che presentano argomenti forvianti. Non è normale che il Tg nazionale si occupi di informare di ogni avanzamento delle indagini attive in un momento come quello che stiamo vivendo, non è normale che si preoccupi di mandare in onda servizi di gossip mentre si sta passando una crisi economica fortissima. C’è qualcosa di strano se occupano cinque minuti per annunciare che Misseri ha aperto il garage agli inquirenti, per quanto siano fatti gravi sono secondari rispetto alla situazione politica italiana. Quegli unici due servizi di politica messi in onda contengono una dinamica particolare, curiosa: “Il panino”, se si sta vigili il Tg1 per trattare la politica prepara tre servizi. Il primo contiene l’esposizione da parte del Governo della legge del giorno, il secondo con la risposta dell’opposizione fatta comparire “disfattista, critica, antinazionale” e l’ultimo dove viene proposta la risposta della maggioranza. Con questo la redazione del telegiornale nazionale, più seguito, esaurisce il tema politico con la speranza che i telespettatori l’accettino. In Italia non abbiamo un servizio d’informazione pubblico, abbiamo tuttavia alcuni casi eccezionali che, pur essendo privati, tentano di mantenere un’imparzialità nel trasmettere notizie. Uno di questi è il Tg La7 di Enrico Mentana che ha investito su un giornalismo imparziale incontrandosi con un direttore di rete senza l’aspirazione di volersi schierare politicamente. Tutta la programmazione di La7 si basa su questo: non avere un fine politico pur offrendo una serie di dibattiti di attualità senza fare politica. Ripristinare una televisione alla portata di tutti, nella quale tutti gli argomenti sono trattati presentando tutte le posizioni senza messaggi subliminari, è il progetto di La7. Guardando la situazione aziendale La7 e Rai hanno una relazione costante: gran parte di dipendenti Rai sono passati a La7 dopo la decisione dell’azienda pubblica di sopprimere alcuni programmi d’informazione. I dirigenti Rai hanno adottato una linea più esplicita non tenendo conto del pubblico che, quando si è accorto della situazione, ha spostato l’attenzione su altre reti. Per protestare contro questa situazione Michele Santoro, giornalista e conduttore di “Annozerro” che è rientrato fra quei programmi non confermati dalla Rai, ha deciso di organizzare una trasmissione, finanziata dai cittadini concordi all’iniziativa, trasmessa utilizzando reti di periferia e internet, che rientra fra i nuovi media. La prima puntata del 4 Novembre scorso ha riscosso un incredibile successo sia sul web che sulle piattaforme locali. Un programma che racconta il “non raccontato”, che ascolta i “non ascoltati” e che coinvolge il pubblico, anche se in minima parte, sondandolo sui temi affrontati in studio. Insomma un programma interessante sebbene adotti un’eccessiva spettacolarizzazione dell’obbiettivo che gli è stato attribuito. Una situazione da film dell’orrore è quella che avvolge l’informazione italiana che rischia sempre di più, sempre con più spavalderia di andare incontro alla sua più acerrima nemica: la disinformazione.

venerdì 7 ottobre 2011

Giù le mani dalla democrazia

Come sappiamo tutti l’Italia sta passando un periodo nero su tutti i fronti. A quanto pare questa situazione è presa in considerazione da tutti tranne che dall’unico in dovere di farlo. Il Governo Berlusconi non è preoccupato, ha sempre negato la crisi e adesso continua con i suoi minestroni “ad personam”: processi brevi, accuse contro i magistrati definiti “Comunisti” e adesso hanno ripresentato la legge “Bavaglio”, una legittimazione di quello che si sta facendo da tempo al Tg1, diventato ormai il telegiornale di partito. Questo è gravissimo, questo è una minaccia terribile alla libertà di stampa, alla libertà di comunicare quello che si sa. Ormai è assodato, questo governo fa il bene del suo leader, da quando è al potere non si è fatto un provvedimento destinato al bene comune, si sono fatte leggi a servizio di Silvio Berlusconi: un industriale rifugiatosi in politica dal 94 per evitare il carcere. Scusate se per un attimo ho scritto che dopo il referendum sul legittimo impedimento sarebbe cambiato qualcosa, non immaginavo che un uomo potesse sviare tutti i processi a suo carico, non potevo pensare che il signor Berlusconi continuasse a definire la magistratura come un complotto comunista. Adesso però non bisogna identificare la politica come un mondo tutto sporco, non bisogna buttare l’utopia perché è il motore che fa lottare ognuno di noi, se viene a mancare l’utopia non risolviamo nulla. Mi capita di sentire alcune persone che sono nauseate dalla politica a tal punto dall’astenersi dal voto; ci dobbiamo rifiutare al partito dell’astensionismo perché è la trascrizione in bella copia della frase “Mi fa schifo la politica, io penso a me”, questa frase ci dovrebbe fare tremare, ci dovrebbe fare interessare ancora di più alla politica per conoscere meglio i politici e i programmi che più ci possono rappresentare. Vi riporto le parole di una persona di cui ho molta stima: “Dopo che abbiamo pensato a noi stessi, chi fa le strade? Chi ci garantisce l’istruzione? Chi si occupa dell’economia? Chi ci garantisce la legalità? La politica” . Quindi questo ci deve spronare a documentarci maggiormente, a partecipare attivamente per aiutare a governare meglio la nazione.

venerdì 17 giugno 2011

Il post referendum

Da Marzo abbiamo pubblicizzato questi referendum occupando ogni spazio vuoto della rete, d’altra parte le televisioni hanno cominciato a pubblicizzarli solo da quando sono state denunciate: Mediaset ha mandato in onda lo spot una settimana prima dalle date destinate al voto, la RAI è partita un po’ prima ma facendo passare lo spot in fasce orarie dove non c’erano molti ascolti nel tentativo di appoggiare il Governo nella sua ennesima strategia.
Questo incredibile ingegno non ha funzionato dato il raggiungimento del quorum più alto degli ultimi anni, anzi ha portato ad uno stato di rivolta che ha fatto si che il popolo si sia recato alle urne con più grinta e rabbia.
Dai risultati oggettivamente molto alti si può notare la stanchezza dei cittadini di questo governo; ormai lo possiamo dire: questi referendum sono stati la spallata più forte che potevamo dare al signor Berlusconi, se volesse veramente il bene del paese andrebbe a consegnare le dimissioni al Quirinale, ma data la sua mania di onnipotenza lo vedo al quanto impossibile a meno che la Lega, in una mozione di sfiducia, non voti in favore del Governo
Quest’ultimo è stato presentato come “Governo del fare”, io devo ancora vedere un’iniziativa portata a termine che non abbia creato un disagio al paese: ricordo la scuola, un argomento non più al centro delle discussioni, si sta sfasciando completamente, si sta rovinando l’intero sistema scolastico. Se pensiamo che tutte le riforme non stiano andando avanti cadiamo nel tranello dell’informazione italiana: purtroppo alcuni giornali e alcuni telegiornali sono diventati strumento di propaganda politica di un partito che casualmente è comandato da uno degli uomini più ricchi al mondo e con un potere mediatico che va ben oltre la soglia civile, il raggiro continuo dei suoi elettori è giunto ormai al termine.
E’ stato provato come si possa uscire dai classici mezzi di comunicazione facendo un’informazione che lasci liberi i cittadini di votare; infatti i risultati dei referendum dimostrano che anche la parte di elettori del PDL ha votato SI a quasi tutti i referendum, una ventata di rivoluzione che sta disfacendo il modello berlusconiano, “Io vi dico cosa fare e voi lo fate”, e sta facendo acquistare un’autonomia nel pensiero.
Dopo avervi fatto la panoramica post referendaria lascio spazio ai dati matematici che, forse, sono le uniche certezze che abbiamo.
1 Referendum 2011 (servizio pubblico dell’acqua)
Affluenza: 57,02 %
• Voto SI: 95,64 %
• Voto NO: 4,36 %
Quesito 2 (tariffa dell’acqua in mano ai privati)
Affluenza: 57,03 %
• Voto SI: 96,10 %
• Voto NO: 3,90%
Quesito 3 Referendum 2011 (nucleare)
Affluenza: 56,99 %
• Voto SI: 94,55 %
• Voto NO: 5,45 %
Quesito 4 Referendum 2011 (legittimo impedimento)
Affluenza: 56,98 %
• Voto SI: 94,94 %
• Voto NO: 5,06 %

mercoledì 1 giugno 2011

Fra amministrative e referendum

Dai risultati dell’elezioni amministrative del 29 e del 30 Maggio si è potuto osservare che i cittadini italiani non approvano più il governo Berlusconi, i dati sono inequivocabili, un numero considerevole di comuni è passato al Centrosinistra o, addirittura, a Sinistra. Milano, dopo vent’anni come capitale della destra si è trasformata in una città che vuole tentare il cambiamento di tendenza.
Per il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi diventa quasi uno scontro mortale, la Lega dovrà prendere una decisione molto importante: continuare l’alleanza con Berlusconi, oppure, sciogliere questa cricca diventata deleteria per il loro partito.

Il neosindaco milanese Giuliano Pisapia nel corso del suo mandato insegnerà ad un giovane a governare Milano in modo da presentarlo alle prossime elezioni; un tentativo di un cambio generazionale per il comune milanese.
Nelle iniziative che Pisapia vuole concretizzare è inserita la realizzazione di una Moschea a Milano: un’occasione perfetta per portare un vento di massima rivoluzione, facendo capire all’opposizione che la “libertà di religione” non è un principio di abbellimento ma si deve coltivare per un’integrazione migliore di tutti i cittadini.

Veniamo ora al fenomeno Grillo:
Beppe Grillo ha dichiarato che la Sinistra non ha vinto, sono gli altri che hanno perso. Ecco io non vorrei essere pignolo, ma a casa mia, nelle partite di briscola, se si vince, si vince, non si vince perché gli altri perdono. Per non parlare del massacro che si è fatto attorno, qualcuno gli spieghi i consensi perché non li ha capiti molto bene; Grillo è solo, è contro la destra e la sinistra, diamogli un fischietto così almeno fa l’arbitro. Anche un bambino arriverebbe a capire che uno contro mille è destinato alla rassegnazione eterna, quel 10% che ha preso sono voti di protesta che prima o poi finirà, non sono contro la protesta ma sono consapevole che sia un’incognita, non si può basare un partito sulle persone stanche, non si può basare un partito su una X variabile, oggi hai il 10%, ma domani chissà.

Passiamo ad un argomento caldissimo in questi giorni: il referendum del 12 e il 13 Giugno. In Italia, per Costituzione, i referendum possono essere solo abrogativi, cioè richiedono l’eliminazione delle disposizioni in questione, quindi se si vuole cancellare la legge bisogna barrare SI, invece se non la si vuole estinguere bisogna barrare NO.
Nel referendum del 12 e 13 Giugno verranno messi in discussione quattro norme:
1) Privatizzazione dell'acqua
2) Privatizzazione dell'acqua
3) Energia nucleare
4) Legittimo impedimento

Dopo il tentativo da parte del Governo di congelare il nucleare, in modo da non subire altre sconfitte, la Corte di Cassazione ha deciso che gli italiani voteranno anche per questo punto.
In fine vi invito tutti ad andare a votare il 12 e il 13 Giugno per raggiungere il quorum.
50%+1 SI per dire NO!



giovedì 5 maggio 2011

L'Italia sotto ai riflettori

Diamo uno sguardo alla situazione che sta portando avanti il governo Berlusconi:
in Italia non abbiamo più un potere esecutivo funzionante, siamo in stasi, aspettando il 2013; abbiamo ancora delle situazioni vive infossate sotto ad un cumulo di paglia: la crisi economica non è finita, ricordiamocelo tutti bene e il terremoto de L’Aquila non è stato curato come promesso, è stato messo sotto, nel sottoscala. Molti telegiornali sono gestiti clamorosamente dai potenti, non hanno un’autonomia quindi propongono le notizie secondo ordini che vengono ripartiti dalla politica, Il decreto Gelmini sta distruggendo la scuola pubblica italiana, ma anche quello è stato nascosto; abbiamo un Presidente del Consiglio che ha, a suo carico un numero esorbitante di processi, “Ma poverino i giudici sono comunisti”, “I giudici sono rossi”. Questo continuo attacco alla magistratura è un continuo scandalo italiano, è inammissibile che l’imputato faccia continue critiche ai giudici.

Borghezio, l’europarlamentare della Lega, ha dichiarato: Il 25 Aprile è una delle date più importanti della storia della Nazione, la Liberazione dal nazi-fascismo dopo un’assidua lotta di volontari a difesa da questo orribile regime, non è ammissibile che venga richiesta l’abolizione; il nazi-fascismo è stato una dittatura che ha promosso azioni devastanti e opposte ai diritti naturali dell’uomo, credo che ricordare i martiri, morti ammazzati mentre difendevano la nazione da questo regime, sia il minimo ringraziamento che possiamo portargli.

Articolo numero 11 della Costituzione italiana:
Questo articolo fa parte dei principi fondamentali della Costituzione italiana, in Libia si è fatto l’esatto contrario: prima abbiamo attaccato con armi, aerei, bombe, poi abbiamo trattato. La costituzione non è interpretabile, non è un romanzo scritto da un autore, è la legge fondamentale dello stato, siamo un paese pacifista, ripudiamo la violenza. Se ci soffermassimo sulla struttura dell’azione, l’Italia ha commesso un’anticostituzionalità, è andata contro alla sua stessa legge.

In fine le orge ad Arcore, ognuno è libero di crederci o meno, ma è una situazione imbarazzante, i vari reati riguardanti la prostituzione, l’abuso di potere; il paese ne risente, siamo rappresentati da una persona che, fino a prova contraria è imputata, è intercettata, non può svolgere quell’incarico, Silvio Berlusconi dovrebbe lasciare la mansione ad una figura provvisoria per arrivare alle famigerate elezioni.
Il realismo dice che non potrà mai essere così a meno che l’opposizione, “la bella
Sinistra” si unisca e tenti di sfiduciare il Governo.

Naturalmente le situazioni da descrivere sarebbero molte altre, ho cercato di fare un riassunto degli eventi dell’ultimo periodo per dare un quadro generale della crisi del governo, ovviamente bisognerebbe entrare a discutere del comportamento del potere esecutivo e di quante contraddizioni si formano ogni giorno.
In questo momento l’unico messaggio che vorrei che passasse, almeno dal mio punto di vista, è di lottare e non pensare mai che la politica sia su un livello differente dal nostro, questo è quello che ci vogliono far credere, ma non è così; la politica parte dai cittadini, parte da ognuno di noi.

lunedì 21 febbraio 2011

Stiamo da soli, fra spaghetti e mandolini

Vogliamo per forza star da soli fra i nostri pezzi di mare, questo si capisce quando si vede ancora qualcuno che non tollera che la sua terra venga invasa dagli stranieri, sembra che sia sua, la sta pagando a rate da quando è nato.
Stiamo solo noi, la domenica giochiamo a briscola, il venerdì gnocchi e sabato tortellini, stiamo solo noi, stiamo così bene in Italia ma da soli, paghiamo il canone ma, attenzione, il progetto di accoglienza cosa lo paghiamo a fare?
Questo piccolo monologo è l’insieme di parole che mi capita di sentire frequentemente, mi fa tremendamente paura, la giustificazione è sempre “Sono anziani”, perché dobbiamo sempre trovare giustificazioni a tutti?
Il voto, un altro collegamento, anche se sono anziani votano, allora perché non discutere insieme, non è una giustificazione valida, è una risposta tangenziale per sviare la discussione. Se un milione vota Berlusconi mi potrò arrabbiare, se mi votano la legge Bossi Fini mi potrò arrabbiare o devo farmi dire che gli stanno simpatici?
Ogni pensiero è degno di essere discusso anche se lo fa un bambino, non possiamo trovare giustificazioni per ogni pensiero; gli stranieri vengono come noi andiamo, vengono per stare meglio, vengono perché pensano che sia un’isola felice; c’è la crisi ma noi compriamo venticinque radar a infrarossi per piazzarli sul mare, non abbiamo soldi però paghiamo chi aspetta le barche al porto per rimandarle indietro, paghiamo per scrivere una legge sull’immigrazione.
La famosa catena economica gira anche grazie alle persone straniere, le badanti che curano i nostri anziani sono straniere, i contadini braccianti sono stranieri, a Bologna è presente una catena di fruttivendoli tutti stranieri ma noi non capiamo che il futuro sarà la multi cultura.
Il primo Marzo 2011 è stato indetto uno sciopero a favore delle persone straniere. I lavoratori stranieri hanno il diritto di scioperare e chi volesse può unirsi a loro nello sciopero.
Io partecipo, perché non mi segui?

giovedì 17 febbraio 2011

Gira l’orologio sul Sasso

Questa poesia è nata dopo una lunga indecisione, l'idea mi è venuta alle sette di mattina su un pulmino. " Gira l'orologio sul Sasso racconta una giornata semplice a Sasso Marconi, il mio intento è quello di far diventare rilevante una giornata come le altre. A me non interessa raccontare di aver visto l'uomo ragno, ma raccontare la partita a briscola degli anziani.

Arriva arriva,
Arriva l’arancione a colorare il Sasso,
Arriva il giallo ad illuminare i martiri,
le sei illuminano la Porrettana,
i raggi arancioni bussano alla serranda della pasta fresca,
le sei bussano ad un bar, chiedono il primo caffè;
questa è l’alba di Marconi.

Il tovagliolino del bar afferra un cornetto,
lo porge al primo cliente della giornata,
la giornata è lunga per Sasso Marconi,
arriva il giornale col sindaco in prima pagina,
“Una mela per cortesia?” il fruttivendolo con il guanto giallo insacca la frutta,
strappa lo scontrino dal registratore,
le campane suonano le dieci,
da un bar dietro l’angolo si sentono le carte sbattere sul tavolino,
da una finestra senti la tastiera della macchina da scrivere,
senti il rumore di fogli,
esce il postino che con un balzo è sul motorino,
tira la corda e via,
in piazza la danza delle signore che,
tra pane, latte, banane portano tre sporte in una mano;
è l’inizio di una giornata sassese.

Alle otto tutti erano davanti alla scuola,
suonava la campana, tutti in classe;
astucci quaderni libri,
le biro rossoblu, seguire le moltiplicazioni in colonna è complicato,
l’orologio segna le due,
c’è silenzio, tutti al loro impiego pronti a staccare ed a recarsi davanti alle scuole, scatta l’ora, un boato unico a Sasso alle quattro e mezza,
tutti rincasano,
dopo due ore anche l’ultima serranda s’abbassa,
si accendono tutte le finestre,
ma dopo un’ora la giornata finisce con una mamma,
in una finestra poco illuminata,
che rimbocca le coperta alla sua bambina.

giovedì 20 gennaio 2011

Discorso serata 19 Gennaio 2011

Proprio oggi, tre anni fa, nasceva il mio blog, ma da solo un anno ho deciso di aprirlo a tutti gli argomenti. Dal 2008 al 2010 ho lavorato sulla disabilità, prendendo spunto dal mio vissuto davo ai lettori, almeno cercavo di dare, informazione, esperienze dirette sulla disabilità. Mi sono lanciato con un blog comico dove ironizzavo sui miei problemi, scherzavo protestavo contro l’ignoranza di certe persone che pensano ancora a tenere rinchiusi, nascosti i disabili come se fossero progetti venuti male, ho scritto di barriere architettoniche, di scuole, ecc.
Poi grazie ad una persona che ho incontrato sul mio cammino, ho capito che dovevo aprire i miei orizzonti, dovevo esprimere il mio pensiero anche su altri argomenti; e così dal 2010 ho iniziato a parlare di problematiche sociali.
Devo dire che è stata la svolta, mi sono interrogato sul mio pensiero politico partendo dalle mie idee: è stata la mia rovina, quando sono arrivato a unire i puntini e a confrontarli con un pensiero collettivo, è stata la mia rovina ma anche la mia più grande conquista.
Una delle mie aspettative fu quella di creare una famiglia, una grande famiglia dove si discutessero delle teorie e se ne condividessero altre. Mi sembra che questo stia avvenendo e credo che potremmo diventare ancora più grandi; non è mai finito l’ampliamento della famiglia; voi stessi potete portare gente e farci conoscere ad altre persone.
Questa serata non è solo una festa, è anche un momento per conoscervi reciprocamente, io stesso non vi conosco benissimo, comunicando sempre via mail, non vi conosco tutti di persona.
Per finire ringrazio tutti voi di seguire il mio blog e per aver creato questa comunità.

mercoledì 5 gennaio 2011

Acqua scende dal cielo

Era da un po' che avevo in mente di scrivere un testo sul battesimo, è una storia vissuta qualche anno fa. Non voglio criticare nessuno, ne voglio dire che non si devono battezzare i bambini.
Voglio invece raccontarvi la situazione vista da chi non crede.


Vedo un altare, vedo un bambino,
l’acqua gelata gli fa un segno sulla fronte,
piove acqua a forma di croce, piove acqua a forma di sacramento,
applaudono tutti, applaude la nonna, lo zio,- il cugino, il fratello e in fine ci sono io,
le mani che battono nella speranza che quel bambino faccia un gesto di ribellione,
nella speranza che qualcuno entri e impedisca il battesimo.

Tutti si fanno le foto,
tutti sono felici,
sulla terza panca di legno massello intarsiato ci sono io,
un parente, il più burbero, il meno cattolico che ci sia,
il mio disaccordo si vede, fanno finta di non vederlo,
faccio finta di non averlo,
penso alla mia squadra di calcio per fermare l’impulso di fermare tutto,
il tempo il prete la madrina il padrino, il papà di quel bambino,
la penna si appoggia sul foglio di carta e sputa inchiostro,
è fatta, da adesso quel bambino non ha scampo,
sei anni catechismo, otto anni assaggerà il corpo di Cristo,
a dieci anni la cresima e poi,
la domanda incomberà sui genitori,
ed io sarò li seduto su una sedia e lo guarderò riprendersi la sua vita.