venerdì 15 ottobre 2010

Xenofobia

Questa poesia l'ho scritta un po' di mesi fa; non l'ho pubblicata subito perché ha partecipato ad un concorso di letteratura giovanile.
La definizione del termine "Xenofobia" dice: paura del diverso, paura dello straniero.
La poesia riporta la situazione sociale italiana. Alcune persone sono ancora xenofobe.

Ventunesimo secolo,
multi etnia,
dovrebbe essere un arricchimento,
dovrebbe essere normale come bere un caffè alle sei e mezza di mattina,
dovrebbe essere accettata e presa, acchiappata come una conoscenza in più,
dovrebbe essere meravigliosa come i gabbiani sul Lago di Como,
ma esiste anche la malattia avversa,
la xenofobia,
malattia tremenda e ignorante,
malattia autoimmune,
non è stata ancora trovata una cura,
cura latitante,
cura che non vuole curare,
cura che non esiste per la xenofobia.

Xenofobia,
malattia che vede le persone straniere,
diverse,
per razza, colore,
vede le persone straniere nemiche,
nemiche da sconfiggere.

Xenofobia,
malattia comune nel ventunesimo secolo,
chi soffre di questa terribile malattia vede,
vede,
i suoi simili diversi,
diversi,
così diversi che non si meritano di avere una vita migliore,
“Stessero al loro paese” si dice,
e rimbomba per tutta l’Italia,
rimbomba come una canzone distorta,
rimbomba,
tra i signori,
tra i ragazzi,
tra un po’ rimbomberà anche nei bambini,
rimbomba in tv,
rimbomba nei giornali,
rimbomba nelle nuvole.

Xenofobia,
malattia autoimmune,
malattia che non ha cura,
malattia,
nel ventunesimo secolo,
ci sono le guardie col cannocchiale ritte sulle coste,
guardano,
guardano se qualche barcone si avvicina,
in Italia non si vuole la multi etnia,
non si vuole,
in Italia non si vuole giocare con la tavolozza dei colori.