"L'Italia" è una poesia che non può avere una presentazione: diciamo che sia una poesia che critica dei lati dell'Italia.
Bandiera tricolore,
verde bianco rosso,
nazione,
paese,
ammirata per i bellissimi luoghi turistici che le appartengono,
Lago di Como eccetera,
presa in giro,
dagli altri stati,
quelle battute da Zelig del Presidente del Consiglio,
battute che,
fanno ridere solo lui,
piangere i cittadini,
ridere quelli che danno lui voto.
Italia,
Vaticano,
Chiesa,
Papa,
Governo
non si sa chi,
e quando governa.
Io,
Sinistra,
io,
che fino a qualche anno fa non avevo idea minima di politica,
adesso,
un angelo mi ha svegliato,
mi ha fatto capire la vita,
la politica, la poesia,
la musica,
adesso sono semisveglio ma,
voglio svegliarmi del tutto e a modo mio,
qualunque cosa mi fosse stata detta sull’Italia,
io credevo.
Su quel documento d’identità,
l’impiegata comunale ha scritto,
con una penna stantia e stremata,
cittadinanza italiana,
e io che,
volevo,
come i gatti,
sfuggire a quella parola strana costrittiva come,
cittadinanza italiana.
Le mie orecchie,
hanno sentito tante volte,
la frase che ti distrugge,
“chi te le insegna certe cose”,
sembra quasi,
un modo gentile e grazioso,
per dirmi semplicemente,
che io sono piccolo,
le cose di politica,
non capisco,
al contrario di quando faccio discorsi a persone estranee,
come tutte quelle frasi scritte sul giornale,
che,
fanno dire alla gente,
una parola sincera e candida come
quella di un bambino,
bravo,
bravo mi dicono,
non credo all’obbiettività in politica,
allo stesso modo a cui non credo,
a Dio,
al Papa,
alla Chiesa,
al Governo,
e a chi mi dice che l’Italia ha il più bel Governo del mondo,
che sono le stesse persone che credono agli stereotipi,
ai pregiudizi,
che,
purtroppo,
sono diffusi nella società.
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