mercoledì 27 gennaio 2010

Le morti bianche

Domenica sera ho visto un film che trattava un argomento molto presente ai giorni nostri: le morti bianche.
Il film si chiamava “Gli ultimi del paradiso” e narrava la storia di un uomo e dei suoi migliori amici che erano dipendenti di un’azienda di autotrasporti che gli assegnava dei compiti impossibili, con ore e ore alla guida di un tir.
Io lo definirei un documentario che fa osservare le norme di sicurezza non rispettate, quelle piccolissime regole che se rispettate ti farebbero lavorare in più sicurezza e senza il rischio di non rivedere più i tuoi figli, tua moglie, i tuoi amici; però ci dobbiamo chiedere il perché non vengono rispettate, perché un autista di tir deve arrivare a rischiare la vita per arrivare a quell’orario. Perché se no non viene pagato il giorno di lavoro, perché se un carico arriva due minuti dopo perdi il lavoro e se perdi il lavoro non puoi mantenere la tua famiglia.
Alcuni operai cadono dai ponteggi perché sono stati montati male, i minatori colpiti da un pezzo di roccia che si stacca, i muratori caduti da un tetto, tutti quei capotreni traditi da un semaforo non funzionante non vedranno più la luce.
Le morti bianche avvenute in Italia nel 2009 sono 576 contro i 639 del 2008, abbiamo avuto un calo del 10%; le statistiche affermano che la maggior parte dei morti sul lavoro sono persone che vengono da altri paesi.
Io non avevo mai avuto modo di riflettere a fondo su questo argomento, perciò anche se non leggeranno questo articolo devo ringraziare la produzione di questo film, l’eccelsa interpretazione di Massimo Ghini e tutti gli attori che hanno prodotto un film veramente interessante e con alti contenuti morali.
Le morti bianche accadono per motivi assurdi ed è un fenomeno in grande aumento, un fenomeno che si potrebbe evitare con uno sforzo in più.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Federico, sono il tuo professore di materie scientifiche. Il tuo articolo mi ha colpito molto. Bravo. Ne parleremo alla prima occasione. Sarebbe bello, per approfondire un po', informarsi su quanto costano le misure di sicurezza: tempi di lavoro più umani, strutture di riparo, manutenzione delle macchine. E chiedersi anche chi prende le decisioni nelle aziende. Il problema della sicurezza, a parer mio deriva da quello della democrazia sui luoghi di lavoro e dal controllo del rispetto delle normative. Insomma: è un problema di competenze e di poteri. Leggi che esistono e vanno applicate e spazi di decisione da difendere o da conquistare. Non a caso gli incidenti sono legati all'assenza di sindacati od al loro cattivo funzionamento. Ci vediamo a scuola.

Anonimo ha detto...

grande Federico. Un tema davvero molto attuale e soprattutto, come fai notare tu, molto nascosto. Sarebbe proprio iteressante se riuscissi a trovare dei dati di approfondimento, ad esempio sulla distribuzione geografica dlle morti bianche.
Aspettiamo aggiornamenti, ciao, ilaria