Io sono un ragazzo come tanti altri, vengo a casa, mangio, faccio i compiti, dormo e ho le mie paure. Una delle mie paure consiste in quella di non essere visto come tutti gli altri, essere visto come un ragazzo inutile , un ragazzo che non serve alla socetà, un ragazzo per cui bisogna pregare, come fa mia nonna e la paura peggiore è non essere accettato per quello che sono.
Ma perfortuna ci sono i miei familiari e i miei amici che mi vogliono bene, che ogni giorno mi salutano, non come quella testa di cocomero acerbo che avevo come compagno di classe delle medie.
Mia nonna un giorno disse "se fossi come tutti gli altri, potresti andare a giocare a calcio con tutti i tuoi amici!" Io rimasi allibito alla parola calcio, e dissi "che cosa me ne frega a me di giocare a calcio". Io non ho bisogno di giocare prorio a calcio, non mi interesserebbe anche se potessi saltare i fossi per la lunga.
Morale: se gli altri non ci accettano, provate a pensare "ma loro si accettano?".
5 commenti:
un po' catartico e retorico con alcuni orrori di ortografia ma va bene! in fondo hai ragione
e cambia questo sfondo o non vengo più a vedere il tuo sito :-P
jennifer
bello il passaggio su tua nonna! cia ciao, ilaria
E già caro Fede, ce ne sono molte in giro di persone che vedono negli altri quello che non vogliono vedere in sé stesse...
Per fortuna tu l'hai già capito!
:)
Luca
ciao fede che bel blog che hai!! ti mando un forte abbraccio anche da parte dell'amina e poi...ci vediamo al mare tvb stefany
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