sabato 6 dicembre 2008

Crociera magica

Quest'estate mio padre ed io abbiamo voluto scoprire una nuova vacanza, la crociera.
La mattina del 3 agosto 2008 siamo partiti da casa alle 9 in punto per arrivare a Savona, dove c'è il terminal della Costa, alle 12.
Quando siamo entrati nel terminal crociere, una costruzione grande,alta e dove potevi sentire il profumo della partenzasiamo stati chiamati all'imbarco, abbiamo fatto vedere i biglietti e abbiamo imboccato lo stradellino che avrebbe staccato definitivamente i nostri piedi dalla terra ferma. Quando siamo entrati nella hall della nave ci hanno portati nella nostra cabina al sesto piano, ponte Caravaggio; arrivati nella stanza, con terrazza , sul letto c'erano tutti i volantini della nave e due tessere per entrare nella cabina, una per me e una per mio padre. A llorché mio padre si va a fare un giretto e io accendo la TV per fare zapping, ma non era una televisione normale perché aveva dei canali che ti facevano vedere dove si trovava la nave.
La cena si svolgeva in un ristorante fisso con i posti assegnati noi eravamo in un tavolo con quattro persone, due provenienti da Savona e due dalla Romagna, abbiamo fatto amicizia subito tanto vero che abbiamo fatto tutta la crociera insieme ed ancora adesso ci scriviamo.
Le escursioni sonno state bellissime soprattutto Palermo. Lo volete sapere perché è stata bellissima?
Perché avevamo una guida brava, una guida che non è stata zitta un secondo, spiegando usi e costumi dei palermitani, spiegando le parole loro, insomma, se hai una guida buona ti piaceranno anche le fogne.
Ogni sera c'erano spettacoli dentro ad un teatro da non so quanti mila posti, con delle scenografie strepitose e delle luci fantastiche, tutto ciò navigando.
Purtroppo, però, la magia è finita dopo sette corti giorni quando la nave è attraccata a Savona e siamo ritornati a casa.


venerdì 17 ottobre 2008

Il decreto Gelmini

Il nuovo decreto 137 del ministro Gelmini comporta diversi tagli alla scuola.I tagli verranno applicati a degli elementi fondamentali per l'integrazioni delle persone disabili, perché per fare avvenire l'integrazione ci vogliono diversi accorgimenti, come l'ascensore che funziona, gli insegnanti di sostegno con più ore, eccetera. Gli insegnanti di sostegno sono dei professori o delle professoresse che molto spesso devono gestire due ragazzi in due scuole diversi o addirittura nella stessa classe, per questo devono, per forza, fare pochissime ore su ognuno.
I bidelli saranno elementi da tagliare , il che è un problema perché loro servono, oltre a rispondere al telefono, anche ad aiutare i disabili ad andare in bagno.
I tecnici che servono ad aggiustare un ausilio se si rompe o a montare un computer se c’è bisogno. Insomma, tutte queste persone indispensabili al funzionamento della scuola verranno licenziate perché l’istituto non avrà più soldi per stipendiarle, a causa del decreto 137 del ministro Gelmini.
Noi studenti stiamo autogestendo per far togliere questo decreto, i suoi altri commi, come per esempio il cinque in condotta, il registro elettronico e il grembiule alle scuole elementari che non serve a non creare differenze perché ci sono i grembiulini marcati, la differenza la fai vedere quando arrivi a scuola o con un bmw o con una panda, oppure con le scarpe della xeven o le scarpe da contadino.
Come vedete ci sono molti problemi dati da questo decreto che speriamo di annientare facendo crollare la Gelmini.

martedì 14 ottobre 2008

Ruota libera

Ci sono delle persone che qualche volta parlano a ruota libera, senza valutare bene quello che dicono.
Adesso vi faccio un esempio:
Proprio ieri mi è venuto a prendere a scuola il nonno ed io, all'uscita, stavo parlando con un mio compagno di classe, anche lui disabile, il quale ha dato una stretta di mano a mio nonno che poi a casa ha raccontato il fatto.
Io gli ho detto che era un disabile, se così si può chiamare, perchè la sua disabilità è meno evidente, non ha una disabilità fisica ma nel comportamento, e puntualmente è scattata la frase: "Ehh ! Dio anche lui l'hai fatto male!"
Io sono rimasto a bocca aperta al suono convinto di quelle parole e mi sono arrabbiato. Quando ho capito che si stava dicendo sul serio mi sono chiesto: "Ma! Ma! Ma! Io quando spiego le cose, la gente capisce????????"
Poi ho capito, la gente a volte parla a ruota libera, allora ho capito che quando tu spieghi quella cosa ad una persona e continua a dirla sbagliata la devi lasciare stare perchè o non la vuole capire o è più grande di lei.

sabato 7 giugno 2008

"Il figlio della luna"



Questa settimana ho visto un film, intitolato: "il figlio della luna", che narrava la storia di Fulvio Frisone.
Fulvio è nato il 19 Gennaio 1966 e, per un errore durante il parto, è affetto dalla tetraparesi spastica e quindi è costretto su una sedia a rotelle, ma nonostante tutti questi acciacchi è un fisico nucleare.
Fulvio non può mangiare, bere, lavarsi da solo ma grazie ad un casco con un’asta, inventato dal padre, esso scrive, disegna e usa il computer.
Esso ha avuto una carriera scolastica come tutti gli altri, grazie a sua madre, che ha lottato con le scuole fin dall’elementari, ha lottato contro i presidi che respingevano l’iscrizione di suo figlio solo perché era un disabile, ha lottato anche con le persone che discriminavano Fulvio. Però c’è riuscita perfettamente, pertanto dal 1995, Fulvio, lavora come ricercatore al dipartimento di fisica e astronomia dell’università di Catania.
Nell’aprile 2005 è stata costituita la fondazione “Fulvio Frisone” con il fine di favorire il più ampio diritto alla formazione scientifica e culturale.

venerdì 25 aprile 2008

“Io mi chiamo Federico!”

Io mi chiamo Federico, sono albino.
Cerchiamo di indagare a fondo che cosa è poi questo albinismo, perché a me non è poi cosi chiaro, tutti i bambini quando mi vedono dicono “che cosa hai? Sei malato? Perché hai i capelli bianchi?” queste domande sono normali per un bambino di 5 anni, a me non mi fanno poi così effetto perché ormai ci sono abituato,
figuratevi che un estate al campo solare ho dovuto spiegare che cosa avevo a tutti i bambini che me lo chiedevano.
Dal vocabolario: Albinismo (s.m.) “Anomalia congenita ed ereditaria che si manifesta nell’uomo e in molti vertebrati, consistente nella depigmentazione parziale o totale della pelle, dei peli e dei capelli, dell’iride e della coroide, da cui deriva una colorazione molto più chiara del normale, spesso addirittura bianca; determina scarsa tolleranza sia visiva sia cutanea alle radiazioni solari”.
Ho anche qualche difficoltà motoria e nella comunicazione verbale che non sono legate all’albinismo ma a una sofferenza alla nascita. Comunque le mie difficoltà non sono malattie e non sono contagiose.
Io mangio, bevo, mi lavo come gli altri, ho solo qualche difficoltà a camminare ed a parlare, non faccio sport però faccio teatro, se partecipo a una gara ai giochi della gioventù non lo faccio per vincere ma per partecipare.
Morale: “ Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. E io mi piaccio!”

giovedì 24 aprile 2008

“Come ho imparato ad usare il computer?”

Eeh Ragazzi miei io, il computer, l’ho imparato ad usare quando ero molto piccolo.
Mia mamma mi Ha insegnato come si accendeva, come usare un mouse e come si faceva ad aprire un programma.
Il primo passo è visualizzare il bottone per l’avviamento, l’ho spinto e il computer si è acceso, poi ho trovato il tasto dello schermo e l’ho spinto..
Successivamente ho imparato, sempre con l’aiuto della mamma, a selezionare i programmi con il mouse.

Come sapete, io sono ipovedente e quando avevo 3 anni io, non conoscevamo ancora l’opzione per ingrandire le icone e tutti i vari strumenti del computer; allora io mi ero inventato un sistema tutto mio per riuscire a lavorare e giocare con il pc.
Il mio metodo consisteva nell’imparare tutte le immagini che vi erano sulle icone, così che diventassi autonomo nell’usare il computer.
Io avevo dei piccoli ausili, che mi permettevano di fare le operazioni necessarie per fare funzionare un gioco o un programma.
L’ausilio che utilizzavo più di tutti era: un Mouse fatto a palla che si chiamava “easyball”, una tastiera con i tasti colorati che si chiamava Bigkeys Plus e inoltre usavo l’accesso facilitato.
Con il passare degli anni io ho manifestato di voler proseguire con l’utilizzo di questo mezzo usando kit del computer.

lunedì 21 aprile 2008

Io

Io sono un ragazzo come tanti altri, vengo a casa, mangio, faccio i compiti, dormo e ho le mie paure. Una delle mie paure consiste in quella di non essere visto come tutti gli altri, essere visto come un ragazzo inutile , un ragazzo che non serve alla socetà, un ragazzo per cui bisogna pregare, come fa mia nonna e la paura peggiore è non essere accettato per quello che sono.
Ma perfortuna ci sono i miei familiari e i miei amici che mi vogliono bene, che ogni giorno mi salutano, non come quella testa di cocomero acerbo che avevo come compagno di classe delle medie.
Mia nonna un giorno disse "se fossi come tutti gli altri, potresti andare a giocare a calcio con tutti i tuoi amici!" Io rimasi allibito alla parola calcio, e dissi "che cosa me ne frega a me di giocare a calcio". Io non ho bisogno di giocare prorio a calcio, non mi interesserebbe anche se potessi saltare i fossi per la lunga.
Morale: se gli altri non ci accettano, provate a pensare "ma loro si accettano?".

lunedì 17 marzo 2008

Gli amici e le amiche

Gli amici sono persone speciali che ti aiutano nel momento del bisogno, ti danno una spalla su cui piangere oppure fanno la battuta per farti ridere.
Con loro puoi fare tante cose: mangiare la pizza, piangere, ridere, fare i compiti eccetera. Vedere i propri amici deve essere un piacere altrimenti vuol dire che c'è qualcosa che non va.
Ci sono anche i migliori amici con cui fai tutto, con cui ti confidi di più e i quali ti capiscono meglio di chiunque altro.
Morale: gli amici sono preziosi, "chi trova un amico trova un tesoro" ,
spesso abbiamo davanti un futuro amico e non ce ne accorgiamo.

giovedì 28 febbraio 2008

gli educatori

Gli educatori sono persone il cui lavoro è aiutare noi disabili. Gli educatori alle volte possono anche diventare amici e aiutarti nel momento del bisogno, con loro puoi curare tanti aspetti della tua vita, ad esempio: la scuola, il tempo libero e i compiti.Qualcuno delle volte può pensare che è un limite avere qualcuno a fianco, invece non sapete quanto ci si diverta a fare le.cose insieme.

mercoledì 30 gennaio 2008

il mio scopo nella vita

Io mi sono posto uno scopo per cui voglio battermi.
Lo scopo è fare capire alle persone "normale" quanto può essere bello essere disabili.
Questo blog è nato proprio per avere un ausilio per raggiungere lo scopo.
Cari ragazzi, la vita a volte ci mette in mezzo degli ostacoli, alcuni bassi e alcuni alti, e vuole che noi li saltiamo tutti. Le persone normodotate potrebbero dire "guarda che sfortuna", invece noi dobbiamo fargli capire che non esiste mai la sfortuna, esistono i problemi ma non esistono quelli insormontabili. Pensate che io sono qua che scrivo un blog e un dottore mi aveva detto che non potevo vedere, dovevo vivere di notte come i vampiri, invece sono qua in pieno giorno davanti allo schermo di un computer.
Raga non vi abbattete per un problema, è inutile. fidatevi!!!!!!!!!!

domenica 20 gennaio 2008

come è avere un amico falso

Io alle scuole medie avevo un amico che conoscevo dalle scuole elementari, però ad un certo punto si rivelò un amico falso, perchè quando veniva a casa mia mi parlava, invece a scuola non mi considerava neanche.
Io mi sentivo preso in giro, e pensavo: "forse è perchè sono un disabile" dopo diversi mesi mi sono convinto che era solo una testa di cocomero acerbo.
Per me quelli che hanno quel comportamento, hanno gli occhi foderati di prosciutto e guardano solo l'estetica, non guardano cosa c'è dentro ad una persona, infatti aveva sempre delle ragazze che erano belle dentro, ma lui non se ne accorgeva e dopo un pò lo lasciavano tutte proprio per questo motivo.
Morale: non guardate la bellezza estetica ma quella interiore.

sabato 19 gennaio 2008

come è essere disabili

hei, sono Federico, sono un disabile, faccio l'attore comico e ho una vita normalissima, vado a scuola, vengo a casa, mi riposo, e vado a letto.io sono stra contento di essere un disabile, e nessuno deve avere paura di parlare con me, perchè io non mordo e non mi cibo di umani.